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17.07.2017 - 18:570
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Imposta di circolazione, il Consiglio di Stato ferma tutto. Il PPD presenta 23mila firme per la rivoluzione

"Il malcontento era stato percepito da tutti", spiega Passalia. Il partito ha consegnato le firme per due iniziative, "chiediamo uno sconto sulla prossima imposizione dell'imposta e che essa abbia un massimo, altrimenti sarà sempre alta"

BELLINZONA – Il Consiglio di Stato decide di congelare l’entrata in vigore della nuova tassa di circolazione proprio nel giorno in cui il PPD consegna in Cancelleria le firme per due distinte iniziative sul tema. Un caso? In ogni caso, i pipidini gioiscono: fino al 2018 e al risultato alle urne non cambierà nulla, e intanto “Per un’imposta di circolazione più giusta!” ha raccolto 12'597 firme e “Gli automobilisti non sono bancomat” 10’519.

La prima iniziativa è volta a “instaurare un’imposta di circolazione semplice ed equa (“chi più inquina, più paga”), più vantaggiosa per la maggioranza dei cittadini automobilisti, sottoposta al controllo democratico e proporzionata alle necessità della mobilità in Ticino”, mentre la seconda chiede “la restituzione dell’aumento deciso dal Consiglio di Stato per il 2017, come sconto sulla prossima imposta di circolazione”.

“Dalle parole ai fatti: grazie all’intenso lavoro sul territorio il popolo ticinese ha sostenuto massicciamente la battaglia lanciata dal nostro Partito – supportata anche dal TCS e da numerosi esponenti di altre forze politiche e associative – a favore di un’imposta di circolazione più giusta. L’obiettivo delle iniziative era ed è quello di sgravare soprattutto il ceto medio, le famiglie ed i piccoli artigiani già confrontati con oneri e balzelli vari, portando finalmente l’imposta di circolazione ticinese ai livelli della media nazionale. Ricordiamo infatti che 135mila automobilisti sono stati confrontati con un notevole aumento dell’imposta. Un aumento che per molti si è rivelato essere addirittura un raddoppio della tassa”, si legge in una nota del partito. “Siamo felici che finalmente il popolo potrà dire la sua”.

Da noi interpellato, Marco Passalia ha specificato come la raccolta firme era partita un po’ a rilento, “complici le vacanze estive e scolastiche e l’estate. Abbiamo lanciato un appello e dopo pochi giorni sono arrivate a migliaia, dunque una bella soddisfazione: siamo andati a toccare un tema che la gente sente come proprio, dato che c’è stato quell’incremento improvviso a inizio anno”.

Non per portare fortuna o sfortuna o leggere il futuro, essendo un tema sentito da tutti, indipendentemente dal partito, le possibilità di vittoria alle urne sono buone, non crede?
“È un tema dove secondo me si può vincere se si spiega di che cosa si sta parlando e che risorse concrete possono essere adottate. Ci siamo accorti che c’è parecchia confusione sull’imposta di circolazione, è importante dare messaggi chiari”.

Intanto, il Consiglio di Stato ha fermato tutto…
“Il Governo ha proposto una riforma che, in poche parole, passa la competenza per quanto riguarda la legge che regola l’imposta di circolazione al Gran Consiglio, facendola diventare referendabile, e semplifica l’imposta stessa. Due elementi che guarda caso sono inclusi anche nelle nostre iniziative. Mai noi andiamo oltre, l’idea di plafonare l’imposta è legata al totale degli introiti di essa. Se non viene attribuito un tetto massimo resterà una delle imposte di circolazione più alte della Svizzera”.

Concorda che da quando vi siete lanciati sull’argomento il Governo ha corretto un po’ il tiro?
“Sì, evidentemente il malcontento per un aumento quasi del 100% è stato percepito da tutti, all’inizio dell’anno in un modo o nell’altro molti lo hanno espresso, vuoi sui mezzi di comunicazione o col passaparola”.

Sembra strano che, con le imposte di circolazione già molto alte, nessuno si sia mai mosso per combatterle prima delle vostre raccolte firme.
“(ride, ndr). In effetti per noi è stata un’occasione per dedicarci a un problema sentito. Tra l’altro, voglio precisare che la seconda iniziativa chiede, sulla scorta di quanto fatto con le casse malati, che l’aumento sproporzionato dell’imposta di circolazione di quest’anno sia dedotto come sconto sulla successiva imposizione di questa imposta. Questo è un elemento per noi importante”
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