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31.07.2017 - 11:140
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Meno uno al Comitato Cantonale. Abate, "per Cassis è ora di svicolarsi da Curafutura. credo che il ticket finale sarà composto da un ticinese e da un romando"

Per il Consigliere agli Stati, è troppo presto per giudicare la strategia, "solamente a settembre potremo considerarla giusta o sbagliata. Al suo posto, avrei già lasciato l'incarico, ma è facile parlare. Le donne hanno quasi sempre fallito per colpa..."

BELLINZONA - Domani è il grande giorno: il Comitato Cantonale del PLR, riunito a Lattecaldo in occasione delle celebrazioni della festa nazionale, deciderà se accettare la proposta dell'Ufficio presidenziale di presentare come nome ticinese alla successione di Burkhalter Ignazio Cassis.

Nel partito, in diversi avrebbero preferito un ticket compost da due o anche tre nomi. I papabili, come noto, oltre al Consigliere Nazionale, erano Christian Vitta e Laura Sadis. Cosa succederà? Possibile ipotizzare un po' di discussione, per l'esito appuntamento a domani.

Oggi a farsi sentire tramite una lunga e articolata opinione su La Regione è il Consigliere agli Stati liberale Fabio Abate.

Nell'ultimo paragrafo, affronta il tema dei conflitti di interesse. Quelli presunti di Cassis sono uno dei fattori di dubbio maggiori sulla sua candidatura. “Penso sia ora di svincolarsi da Curafutura. Fossi stato nella sua posizione (facile per me parlare…), avrei sciolto prima questo legame. Ma senza illudermi di sfuggire alle critiche dei malevoli”, scrive Abate.

Per lui è corretta la strategia a un solo nome? Non dice né sì né no, è troppo presto. "Due mesi prima dell’elezione in Parlamento è impossibile giudicare una strategia. Solamente a settembre potremo considerarla giusta o sbagliata. Infatti, il percorso è ancora lungo e parecchi fattori sono ancora sconosciuti (…) Una strategia non offre certezze, ma rispecchia una selezione di opportunità per conseguire l’obiettivo dell’elezione in Consiglio federale. I rischi non possono essere ponderati. Rimangono allo stadio delle mere speculazioni”.

A suo dire regge, in ogni caso, se si tiene presente che la Romandia è formata da più cantoni e dunque da più sezioni. Per Abate, i romandi presenteranno dunque più candidati, ma ritiene che alla fine si arriverà, per la scelta davanti all'Assemblea, a un ticket composto da un ticinese e da un romando.

Per quanto concerne le donne, lancia una frecciatina alle donne stesse. "Le figure femminili, sempre promosse pubblicamente e esortate a proporsi, hanno quasi sempre fallito, grazie anche alle scelte delle colleghe parlamentari… I voti decisivi sono giunti da coloro che oggi esortano il Plrt a proporre una donna”.

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