Politica
05.02.2018 - 15:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Il PPD chiede di calmare le acque. "Pressioni, supposizioni e attacchi servono per screditare in vista delle elezioni. È il dibattito che vogliamo?"
Il partito di Beltraminelli fa notare come il caso Argo sia "al vaglio della CPI e della Magistratura, gli unici organi che hanno legittimità e competenza e che si esprimeranno al termine del loro lavoro". Ma le polemiche continuano, "è questa la qualità che vogliamo nei rapporti fra partiti, politici, stampa e istituzioni?"
BELLINZONA – Il caso Argo 1 probabilmente rimarrà negli annali della politica ticinese e chi faticherà più di altri a scordarlo è Paolo Beltraminelli, dato che rischia di essere uno spartiacque nella sua carriera politica. Infatti, i partiti hanno ammesso (in primis proprio il PPD e il PLR nei Comitati Cantonali della scorsa settimana) di star già pensando in un certo senso alle elezioni del 2019. Manuele Bertoli del PS si ricandiderà per esempio per l’ultima volta, cosa ne sarà del pipidino?
Lui, stando alle indiscrezioni del portale liberatv.ch, ha intenzione di ricandidarsi (nonostante abbia ammesso che l’anno appena passato è stato pesante per lui e per la sua famiglia, e la vicenda non è conclusa), ma qualcuno dal partito soprattutto luganese gli starebbe chiedendo di non farlo. Il seggio pipidino potrebbe essere a rischio.
Il caso Argo, dunque, usato anche “politicamente”. E l’attacco del Mattino, col fotomontaggio che ha suscitato tante polemiche, per il PPD è questo: “la finalità di pressioni, congetture e supposizioni pretestuose è fin troppo evidente: screditare persone e politici in vista delle elezioni 2019".
Il partito ha diffuso una nota firmata dal vicepresidente Giorgio Fonio, dove vengono stigmatizzate “gli ultimi attacchi a Paolo Beltraminelli, che, se sommati ad altri visti in questi mesi su alcuni organi di stampa, nulla hanno a che vedere con la politica e con il dibattito civile usuali nel nostro Paese".
La questione Argo, viene precisato, “è attualmente al vaglio della Commissione parlamentare d’inchiesta e della Magistratura, che sono gli unici due organismi che hanno legittimità e competenza in merito, le quali si esprimeranno quando avranno terminato il loro lavoro”. Insomma, nessuno ne può parlare, al momento.
Ma le polemiche e le congettura non cessano, tanto meno gli attacchi.
Ciononostante si continua ad assistere a un degrado generale del dibattito, a esasperazioni e processi sommari sulla stampa con illazioni nei confronti delle persone. È questa la qualità che vogliamo nei rapporti tra partiti, politici, stampa e Istituzioni? È questo il degrado del dibattito pubblico che vogliamo in Ticino? È giusto dibattere, è giusto affrontare i temi e i problemi, ognuno in piena libertà, con le sue sensibilità, ruoli e competenze, ma alcuni limiti non andrebbero mai oltrepassati. Il Partito Popolare Democratico richiama tutti a una prova di civiltà, invitando partiti, politici e giornalisti ad attenersi alla correttezza e al rispetto delle persone", si chiede il PPD, invitando tutti i partiti alla calma.
La vignetta, si può dire, ha contribuito a spostare un attimo il mirino della polemica, dove Beltraminelli, in calo di consensi, è quello preso di mira. Certo il tema sulla qualità del dibattito è aperto, ma non solo da oggi (e non solo in Ticino, oseremmo affermare).