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05.04.2018 - 17:550
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Lo sfogo di Fonio, che sostiene la riforma fiscale. "Contro di me usati toni vomitevoli, che spesso rimproverate a movimenti a voi molto distanti"

Il pipidino non ha digerito le critiche per la sua posizione a favore del pacchetto fiscale in votazione il 29 aprile. "La mia posizione sembra, per alcuni, cancellare quanto fatto e proposto in questi tre anni di Gran Consiglio. Voto sì perché bisogna essere pragmatici: fosse stata solo una riforma fiscale avrei detto no"

BELLINZONA – Sostenere la riforma fiscale su cui si voterà il 29 aprile significa per forza schierarsi dalla parte dei “ricchi” e non avere a cuore i “poveri”? Ovviamente tra virgolette, perché i concetti sono sempre relativi. Secondo alcuni fautori del no, sarebbe proprio così. E a Giorgio Fonio questo non va giù.

Il sindacalista OCST e deputato per il PPD si è sempre schierato, anche grazie alla sua professione, per chi ha bisogno, per le famiglie, per i disoccupati. Riguardo al referendum, sostiene il pacchetto fiscale. Si è sentito attaccato, con toni che ha ritenuto esagerati, e “vomitevoli che spesso rimproverate a movimenti a voi molto distanti!”.

Si è sfogato con un post su Facebook. “Sorrido leggendo alcuni commenti di questi giorni in merito al mio sostegno alla riforma fiscale e sociale. La mia posizione sembra, per alcuni, cancellare quanto fatto e proposto in questi 3 anni di attività parlamentare. Provo a rinfrescare loro la memoria citando solo alcuni interventi”.

Ne nomina diversi, “dal rapporto a sostegno di una petizione che chiedeva di non tagliare gli assegni famigliari all’iniziativa parlamentare generica per vietare la collaborazione tra Cantone e agenzie interinali, dall’iniziativa parlamentare generica per bloccare i permessi in condizioni di salari illegali (approvata dal Parlamento!) all’emendamento all’interno della legge sulle commesse pubbliche (approvato dal Parlamento!) per favorire i disoccupati rispetto le agenzie interinali, dalle numerose interrogazioni per evitare che i genitori stranieri di figli svizzeri venissero espulsi solo per la colpa di essere caduti in assistenza (successivamente il Governo ha cambiato la prassi e questo non accede più!) all’interrogazione e rapporto contro l’espulsione dei figli da poco maggiorenni della famiglia Gemmo, dal sostegno concreto all'iniziativa dei Verdi per l’introduzione di un salario minimo agli atti parlamentari e interventi per chiedere l’immediata introduzione delle indennità straordinarie di disoccupazione”.

“Questi sono i fatti. Non opinabili perché scritti nero su bianco. Tutto il resto sono solo semplici speculazioni e attacchi vigliacchi che non meritano un’ulteriore risposta”, prosegue. “L’ho detto chiaramente, una riforma fiscale e basta non avrebbe avuto il mio sostegno. Ma talvolta bisogna essere pragmatici e in un Cantone che ha praticamente sempre accettato queste misure, si è pensato che affiancarle a misure sociali potesse essere una buona idea. Detto questo, continuerò a sostenere questa riforma perché in caso di approvazione permetterà l’immediata entrata in vigore di misure a favore di lavoratori e famiglie”, termina.
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