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19.04.2018 - 17:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

"Quando ho cominciato a correre in bici, chi non aveva l'auto era un disperato. Adesso è diverso!". In vista di Slow Up, l'invito di Rocco Cattaneo: "andate in bicicletta, fa bene alla salute e alla natura"

Il Consigliere Nazionale PLR, ex corridore e presidente dell'Unione Ciclistica Europea, è da sempre sensibile al tema. "Mette di buonumore, è gioia, dà un senso di libertà e indipendenza... e non ha partito! Ma c'è ancora tanto da lavorare per quanto riguarda la sicurezza"

di Rocco Cattaneo*

La bicicletta è il futuro!

L’avvento della tecnologia elettrica fa sì che la “petitereine”, come i francesi chiamano la bicicletta, diventerà sempre più un mezzo di trasporto quotidiano per molte persone, anche per percorsi di media distanza. Ne è consapevole Svizzera Turismo che sta facendo della bicicletta addirittura una bandiera, mettendo tanti mezzi di promozione turistica a disposizzione di questo mezzo di trasporto che è anche strumento di divertimento.

La bicicletta mette di buon umore, è gioia, dà un senso di libertà e di indipendenza… e non ha partito. È inutile farne una questione politica con 4 milioni di biciclette in Svizzera che sono la prova dell’uso diffuso della bici.

Negli anni Sessanta, quando ho cominciato a fare le prime gare, tutti mi dicevano: cosa fai? Corri per una disciplina che scomparirà! Perché gli anni Sessanta e Settanta erano proprio gli anni in cui si facevano autostrade e tutti avevano l’automobile. Chi non aveva la macchina era un disperato che doveva per forza andare in bicicletta.

Da allora le cose sono cambiate! La Svizzera è però ancora lontana dall’essere un “VelolandSchweiz” come avevo accennato durante il dibattito al Nazionale sull’iniziativa “per la bici”.

Il problema è che ci sono tantissime disparità tra le diverse realtà regionali: ci sono città e cantoni che stanno investendo molto nella costruzione di vie ciclabili, altri meno a dipendenza della sensibilità dei politici comunali e cantonali.

Tema centrale è però la sicurezza! In Svizzera perdono la vita mediamente 30 persone all’anno, questo è un dato di fatto e dimostra come la sicurezza non sia ancora sufficiente. Trovo pertanto giusto che l’iniziativa possa sfociare nella Costituzione e trovare un ruolo importante nei dibattiti a livello nazionale. Abbiamo quindi bisogno di un atto di coraggio rivolto soprattutto al futuro, un atto di coraggio strategico per contribuire in modo fattivo allo sviluppo armonioso, più efficace e anche più coordinato delle vie ciclabili sul nostro bellissimo territorio nazionale.

Il mio invito: andate più spesso in bicicletta perché fa bene al corpo e allo spirito. E fa bene anche alla salute dell’ambiente!

*consigliere nazionale PLR, da Opinione Liberale
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