di Rocco Cattaneo*
Sono un ciclista appassionato. Ogni giorno per- corro le nostre strade in sella alla mia bici e ogni giorno vivo in prima persona i pericoli a cui siamo esposti noi ciclisti.
Il pericolo esiste anche per gli altri utenti della strada: spesso manca una chiara divisione tra il traffico motorizzato, quello su due ruote e quello pedonale. Situazione che causa un alto rischio di incidenti. Nel 2016 sono infatti morti ben 33 ciclisti e la mobilità ciclistica è l’unico ambito in cui il numero di persone ferite o decedute è aumentato.
Abbiamo bisogno di più sicurezza, di infrastrutture adeguate e di una chiara segnaletica per chi usa la bicicletta.
Lo scopo del Decreto concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali su cui andremo ad esprimerci il prossimo 23 settembre è proprio questo: inserire la bicicletta nella Costituzione per promuovere uno sviluppo coordinato e uniforme di vie ciclabili su tutto il territorio svizzero, in modo da favorire un utilizzo sempre maggiore di questo mezzo in tutta sicurezza.
È importante approvare questo decreto per diversi motivi.
In primo luogo, la bicicletta è un mezzo in costante espansione in Svizzera: lo dimostrano le 330mila unità vendute nel 2017, 4.2% in più dell’anno precedente. E con la diffusione dell’e-bike questo numero è destinato a salire. Ciò dimostra che la bici viene sempre più apprezzata: si tratta infatti di un mezzo economico ed ecologico, che incentiva l’attività fisica e il movimento.
In secondo luogo, spostarsi maggiormente in bici apporta benefici sia ai centri urbani, grazie ad una diminuzione del traffico motorizzato e dell’inquinamento fonico, sia alle regioni di montagna, con un aumento del cicloturismo.
Riassumendo: la bici può migliorare la qualità di vita di noi cittadini. Per promuovere un utilizzo maggiore di questo mezzo c’è però bisogno di più sicurezza, quindi più vie ciclabili e una migliore segnaletica. Inserire la bicicletta nella Costituzione significa maggiore e migliore coordinamento e sostegno
da parte della Confederazione nello sviluppo di vie ciclabili sicure su tutto il territorio svizzero. Quest’ultima potrà emanare principi e assicurare il coordinamento di tutte le reti e di informare sulle stesse, come avviene per i sentieri e i percorsi pedonali già dal lontano 1979.
Votiamo quindi “sì” il prossimo 23 settembre al Decreto concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali, facciamo in modo che spostarsi in bicicletta diventi un piacere e non un timore.
*Consigliere Nazionale PLR