LUGANO – In fondo, non è nemmeno tutta colpa della cassa malati, che però deve trovare una soluzione. Ma soprattutto, bello aiutare un bambino in difficoltà, ma lo si poteva fare in un altro modo, senza scrivere quella lettera pubblica. Lorenzo Quadri attraverso Facebook dice la sua sul caso della settimana, e lancia una frecciatina a Giorgio Fonio ed Henrik Bang.
“La situazione è riprovevole. A quanto si è capito, dipende in prima linea dal fatto che il farmaco non è accreditato in Svizzera, più che dalla volontà della singola cassa malati. La quale però non deve e non può ragionare come un cieco burocrate. Quindi deve sedersi al tavolo per trovare una soluzione, tanto più che rimborsare il farmaco in questione è anche l'opzione meno costosa. È a questo che dovrebbero servire i dirigenti, peraltro strapagati: a trovare delle soluzioni. Altrimenti tanto vale sostituirli con dei computer, che così si risparmia. E tanto”, scrive.
“L'associazione "Quii da la cursa" ha compiuto un bellissimo gesto nel lanciare la colletta che ha avuto un grande successo premettendo di raccogliere molti più fondi del necessario. Chapeau. Perché allora rovinarlo con una lettera pubblica del genere, che evidentemente non sortirà alcun effetto pratico, e gli autori lo sanno benissimo?”, riferendosi a quella, appunto, del pipidino e del socialista. “Perché macchiare un'iniziativa davvero bella e lodevole col sospetto che la si voglia sfruttare per farsi campagna elettorale? Davvero non è più possibile aiutare senza poi correre ad urlarlo in piazza, magari col pallottoliere in mano per calcolare il ritorno d'immagine (politica)?”.
“Oltretutto, contro gli aumenti ingiustificati dei premi di cassa malati, che da anni ci dobbiamo sorbire, non si vedono grandi azioni di protesta... e (come già scritto) la cassa malati pubblica intercantonale rimane dispersa nelle nebbie”, termina. Che dire? La campagna elettorale ormai è perenne, secondo qualcuno.