POLITICA
Bello Sognare! Harry Herber, "un giardiniere con la passionaccia per la politica", ci riprova
A 75 anni, con un movimento di cui è il solo candidato, è in corsa per il Governo, come si era candidato addirittura per il Consiglio Federale. Il figlio: "È fatto della materia di cui sono fatti i sogni"

LUGANO – Un uomo con un sogno. Forse per questo ha chiamato la sua lista Bello Sognare. All’ultimo secondo, senza squilli di tromba, Harry Herber si candida per il Consiglio di Stato. Solo al Governo, niente tentativo per il Parlamento, come unico candidato di un movimento nuovo di zecca.

Herber vive a Lugano, è nato il 12 agosto 1943. Ci ha già provato in passato e non si arrende. A parlare di lui, della sua candidatura, con affetto e simpatia, senza negare di non essere d’accordo, è il figlio Massimiliano, noto giornalista della RSI, su Facebook.

“Déjà-vu Ho avuto un déjà-vu. Anzi, è proprio riaccaduto. 

Come quei famosi amori che “fanno giri immensi e poi ritornano”.

Sebbene certe sorprese si vorrebbe evitarle, anche questa forse è un’occasione per ricucire un rapporto non sempre facile. E allora l’ho chiamato, abbiamo parlato, si è spiegato e – ça va sans dire – non eravamo proprio d’accordo. Ma questo non è importante. 

Bello sognare, dice lui. Ok. Uno desidera siano gli altri a cambiare e poi ci si accorge che a dover cambiare siamo noi.

Il post allora è identico a questo di due anni fa. Al posto del Consiglio Federale, metteteci Consiglio di Stato. E questa volta non è gratis”.

Infatti, nel 2017, Harry Herber aveva provato a correre per il posto poi andato a Cassis.

Ecco cosa scrisse il figlio, allora:

"Mio padre s’è candidato al Consiglio federale. Ha fatto tutto da solo. A 74 anni. 

Colleghi mi chiamano chiedendomi il suo cellulare. Non ha il telefonino, spiego. Dove lo trovo?, incalzano. In giro, in sella al suo Ciao tra un giardino e l’altro, rispondo e dicendolo mi viene in mente l’ingombrante papà Nick, padre del protagonista di “Full of Life” di John Fante.

 Dal “più grande muratore della California” al “più grande giardiniere del Luganese” con la passionaccia per la politica il cerchio è chiuso. 

È gratis, mi ha detto, in tre giorni ho fatto tutto. Ma cosa ti è saltato in mente?, avrei voluto rimproverarlo, come i padri fanno coi figli. Non viceversa. Ed allora ho ascoltato. 

Quando avevo dieci anni, tutte le scolaresche sono state invitate a Bellinzona per festeggiare il 150esimo anniversario dell’ingresso del Ticino nella Confederazione. Era il 1953. Ricordo ancora il discorso dell’allora presidente della Confederazione, Etter. Tornato a casa dissi a mia mamma, “Voglio fare il Consigliere federale”. 

Ok papà, ma non hai chance… Se si pensa solo alla riuscita nella vita non si rischierebbe nulla, chiosa quasi con un sussulto di ritrovata saggezza. E poi, come se stesse snocciolando l’ordine d’arrivo di una tappa del Tour, ricorda: “Anche Enrico Celio venne eletto solo al quarto turno [si sbaglia, era il secondo] a causa di una candidatura selvaggia”. Di chi? Di Guglielmo Canevascini! Ma papà è stato Consigliere di Stato per oltre trent’anni... 

Il consigliere federale Etter era soprannominato “l’Etternel”…, prosegue, quasi a giustificare il perdurare di quel sogno di bambino. 

Io desisto. In silenzio, senza ripetere quello che entrambi sappiamo. I suoi sogni sembrano fare a pugni con la mia realtà. Ma poi, la realtà è che lui è mio padre, fatto così, fatto anche lui – per dirla con Shakespeare – della materia di cui son fatti i sogni".

Un candidato dunque sui generis, che crede fermamente nelle sue idee e non molla. Con Bello Sognare, un nome e uno slogan, è pronto alla campagna elettorale.

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