BERNA - Il Consiglio federale intende consolidare e sviluppare la via bilaterale, che è alla base delle relazioni tra la Svizzera e l’Unione europea (UE). A tal fine è necessaria anche la ricerca di soluzioni riguardo alle questioni istituzionali.
Durante la seduta del 7 giugno 2019 l’Esecutivo ha approvato il rapporto sulle consultazioni concernenti l’Accordo istituzionale tra la Svizzera e l’UE e richiede chiarimenti. Il Consiglio federale sottolinea in particolare che il mantenimento dell’attuale livello di protezione dei salari è un’esigenza fondamentale per il nostro Paese. Le parti sociali e i Cantoni saranno strettamente coinvolti nelle prossime tappe.
A seguito delle consultazioni svoltesi negli ultimi mesi, oggi il Consiglio federale ha ribadito la propria valutazione globalmente positiva nei confronti del progetto di Accordo istituzionale. Come previsto, le consultazioni hanno permesso di comprendere meglio gli interessi e le preoccupazioni degli attori politici ed economici in Svizzera, che riguardano in particolare tre aspetti: alcune disposizioni relative alla protezione dei salari e dei lavoratori, gli aiuti di Stato e la direttiva sulla libera circolazione dei cittadini dell’UE. Alla luce di ciò, il Governo richiede chiarimenti.
In una lettera inviata in data odierna alla Commissione europea, il Consiglio federale esprime la propria volontà ad avviare un dialogo con l’UE su questi tre aspetti per giungere a una soluzione soddisfacente per entrambe le parti che consenta di firmare l’accordo e di trasmetterlo al Parlamento. In questa lettera ha anche evidenziato l’importanza di rispettare le procedure interne nella ricerca di soluzioni al fine di godere di un solido sostegno.
A questo proposito, il Collegio ha incaricato il DFAE, in collaborazione con il DEFR e il DFGP, di coinvolgere strettamente le parti sociali e i Cantoni nelle prossime fasi con l’intento di favorire la ricerca di un’intesa con l’UE.