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14.04.2019 - 10:430
Aggiornamento: 10:59

Il Mattino traccia il bilancio post-elezioni: "Lega troppo istituzionale e troppo poco barricadera"

Il domenicale leghista traccia il bilancio post-elezioni: "Obiettivo principale raggiunto, ma perdere 4 seggi in Parlamento è grave..."

LUGANO – A una settimana esatta dalle Elezioni Cantonali 2019 è tempo di analisi e bilanci. Ad analizzare i risultati della Lega è il Mattino, il domenicale leghista sul quale campeggia in prima pagina la bandiera leghista con tanto di cerotti.  "L’obiettivo principale – scrive il giornale – che la Lega si era posta per queste elezioni cantonali, ossia conservare i due seggi in governicchio, è stato raggiunto. Per contro, il risultato per il Gran Consiglio è deludente".

"Non intendiamo nasconderci dietro un dito. Sull’esito negativo hanno senz’altro pesato fattori esterni, come la campagna elettorale moscia e senza temi, i sondaggi farlocchi, l’astensionismo, eccetera. Tuttavia, se il catastrofismo è fuori luogo, per noi l’autocritica è obbligatoria. Nel quadriennio passato, la Lega è stata verosimilmente troppo partito e troppo poco Movimento. Troppo istituzionale e troppo poco barricadera. Non abbastanza attiva sul fronte dei diritti popolari (iniziative e referendum). Eccessivamente dedita ad una posizione di supporto ai due Consiglieri di Stato. Giusto che i “ministri” vengano appoggiati, ci mancherebbe. Ma la forza della Lega è sempre stata quella di saper dare al Cantone - e anche ai Comuni! - delle persone in grado di lavorare bene negli esecutivi, ma senza con questo abbandonare il proprio ruolo critico, di “cane da guardia” e di opposizione. E anche di rompiballe".

Secondo il Mattino, la Lega non si "profilata abbastanza su alcuni cavalli di battaglia storici. Vedi sgravi fiscali, lotta ai cassamalatari, protezione degli automobilisti, eccetera. Insomma, i ticinesi hanno dato un segnale che va preso sul serio. Recuperare il terreno perso è possibile. Ed è doveroso. Il nostro Movimento ha dimostrato di saper governare bene! Questo è importantissimo, però non basta. Il ruolo di opposizione non va trascurato. Se la Lega si indebolisce, questo sfigatissimo Cantone rimane in balìa del triciclo spalancatore di frontiere. E allora povero Ticino e poveri ticinesi".

Il Mattino della domenica continua nell'autocritica post-elezioni tracciando alcune considerazioni. "L'obiettivo principale, che era quello di mantenere i due seggi leghisti in Consiglio di Stato, è stato raggiunto. Con i due rappresentanti in Cds ottenuti dalla lista Lega/UDC, c'è la possibilità di lavorare bene nell'interesse dei ticinesi e portare avanti progetti importanti e di mettere i bastoni tra le ruote alla partitocrazia rottamatrice della Svizzera".

E ancora: "E’ chiaro che l’elettorato leghista non si è mobilitato. Niente di strano: dopo quattro mesi in cui la stampa di regime ed i sondaggi farlocchi ripetevano come un mantra che il secondo seggio in governicchio era “blindato”, e questo con l’obiettivo di far abbassare la guardia ai leghisti, era difficile convincere della necessità di mobilitarsi in massa per evitare brutte sorprese".

"Perdere per strada quattro seggi – si legge – è grave. È pur vero che 18 parlamentari, al posto dei 22 della scorsa legislatura, non sono bruscolini. Anche qui, la possibilità di lavorare bene c’è: dipende dalle persone e dallo spirito d’iniziativa di ciascuno. La Lega deve fare autocritica. Ma sul serio. Per il risultato di domenica (e soprattutto di lunedì) ci saranno anche delle attenuanti: campagna moscia e senza temi politici ma solo aperitivi ed inserzioni, sondaggi farlocchi, lavaggio del cervello sulla Lega che non rischia nulla, eccetera. .. Ma non prendiamoci in giro. E’ evidente che la Lega, ed il suo gruppo parlamentare, hanno un problema. E su questo occorre intervenire. L’hanno detto vari leghisti nei giorni scorsi: la Lega deve tornare a fare la Lega".

Nello scorso quadriennio – sostiene il Mattino –, la Lega è stata "troppo partito e troppo poco movimento. Troppo istituzionale e troppo poco barricadera. Senza sufficiente mordente. Con troppo spirito d'iniziativa. Il rimprovero di un certo "imborghesimento" non è del tutto infondato".

In conclusione, il domenicale consiglia al partito di Via Monte Boglia "più iniziative popolari, più referendum, più petizioni. La Lega non è di certo sull'orlo del baratro. Ce ne corre!".

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