MASSAGNO – Ieri il Mattino ha analizzato la sconfitta alle urne della Lega, in serata i leader del Movimento si sono riuniti per decidere cosa fare. Una svolta è necessaria, e sembra dover passare da una nuova riorganizzazione ai vertici. Si parla di quattro persone al comando, al posto dei Colonnelli.
Si sono infatti riuniti a cena, tra gli altri, Michele Foletti, Norman Gobbi, Boris Bignasca, Marco Borradori, Lorenzo Quadri, Claudio Zali, Roberta Pantani e Daniele Caverzasio, come ha riferito la RSI. L’argomento principale era come organizzare il Movimento, se ne saprà di più nelle prossime settimane. Stando alle indiscrezioni, alla guida della Lega potrebbero esserci, ognuno con compiti specifici, Boris Bignasca, Michele Foletti, Roberta Pantani e Norman Gobbi. Ma il tutto passerà dai granconsiglieri e dai Municipali, che dovranno dare l'ok.
“Le elezioni sono andate male. Però siamo lungi da quello sfascio con cui si riempiono la bocca i giornalai al servizio della casta! I pennivendoli di regime hanno infatti un preciso scopo: scoraggiare i leghisti blaterando di scenari apocalittici! Meglio ancora se si riesce pure a seminare zizzania… “, non ha evitato polemiche il Mattino.
Ammettendo che “il risultato di domenica necessita di risposte. Un tema sul tavolo è quello dell’organizzazione interna della Lega. Ma non è l’unico, e nemmeno il più importante. Ciò che conta è l’azione politica. Bisogna valorizzare lo spirito movimentista, ed anche di opposizione: una Lega troppo istituzionale è perdente. Occorre tornare in piazza con iniziative, referendum e petizioni. Soprattutto, servono le proposte: ci vogliono battaglie chiaramente identificabili con il Movimento. Come lo sono state, in passato, la Tredicesima AVS, le iniziative per gli sgravi fiscali, o quella per ridurre le spese dell’amministrazione pubblica. Sü i calzett! Il recupero è possibile: ci siamo risollevati da situazioni ben peggiori di quella attuale! Ripartiamo dalle elezioni comunali!”.
Le colpe sono state date all’onda ecologista, quello che il settimanale chiama “isterismo climatico” e all’ “inciucio contro natura al centro”, ovvero la congiunzione PPD-PLR.
“Va detto che le elezioni federali per la Lega sono sempre state elezioni “difficili” (niente di strano, trattandosi di un Movimento cantonale) e che il risultato di domenica è praticamente lo stesso del 2011, quando la Lega raddoppiò la propria rappresentanza a Berna. Va anche rilevato che i risultati del 2015/2016 per la LdT non corrispondevano certo ad una media storica, ma semmai ad un picco dovuto anche a situazioni contingenti (voto del 9 febbraio, caos asilo…) e quindi difficile da ripetere”, si leggeva in un altro articolo.
Ma cosa fare? “In sostanza, valgono le riflessioni fatte dopo le elezioni cantonali di aprile.
L’organizzazione del Movimento (la “governance”, come ha detto qualcuno) va presumibilmente rivista. Anche per questioni di chiarezza, sia verso l’interno che verso l’esterno: le soluzioni provvisorie non possono protrarsi troppo a lungo. Occorre inoltre dotarsi di un minimo di struttura amministrativa, anche in vista delle elezioni comunali. Ma al cittadino, quello che va (o che non va) a votare, simili temi interessano poco per non dire zero”, e i leader si sono chinati subito sul tema.
“Al cittadino interessa l’azione politica. E a questo proposito si tratta di mettere in atto quanto già emerso nel post-elezioni cantonali:
1) Recuperare lo spirito movimentista (meno partito, più Movimento) ed anche di opposizione. I membri leghisti del governicchio facciano i governanti: hanno dimostrato di saperlo fare bene. Ma, come tali, sono limitati dalle regole degli esecutivi (compromessi, collegialità…) e soprattutto dal fatto che una maggioranza relativa non è una maggioranza assoluta: quella la detiene il triciclo PLR-PPDP$, che sempre, senza eccezioni, fa quadrato per mettere i bastoni tra le ruote all’odiata Lega. Ma chi è in parlamento, quindi questi vincoli non li ha, faccia il parlamentare. La Lega, come il Nano ci insegna, non ha mai risparmiato le critiche ai “suoi”. I leghisti non hanno il DNA dei soldatini. Il doppio ruolo governo-opposizione non è peraltro nulla di strano nel sistema svizzero: i due principali partiti nazionali, UDC e P$$, sotto le cupole federali lo praticano allegramente senza che nessuno se ne scandalizzi.
2) Ritornare a coinvolgere la popolazione con iniziative e referendum (il che potrebbe accadere molto presto, nel caso in cui il triciclo PLR-PPDP$ decidesse di stanziare un altro MEZZO MILIARDO per mantenere ad oltranza i privilegi pensionistici dei funzionari statali).
3) E soprattutto – questo è probabilmente il punto più dolente, che più di tutti ha penalizzato – le proposte. Servono battaglie chiaramente identificabili con la Lega. Come sono state, ad esempio, la Tredicesima AVS, le iniziative per gli sgravi fiscali, o quella per ridurre le spese dell’amministrazione pubblica. Giusto condurre battaglie in comune con altre forze politiche. Ma occorre lanciarne anche in proprio”, sono le ricette.
Battista Ghiggia che tanto era stato polemico col Movimento dopo il risultato ha ringraziato chi lo ha sostenuto, senza riprendere le accuse di tradimento, anche Roberta Pantani ha rivolto un grazie ai suoi elettori, nonostante la mancata rielezione.