LUGANO – Prima i dipendenti, che vivono da tempo un momento difficile. Poi, perché non lasciar agire i privati, dato che a quanto pare ci sono dei progetti (noi ve ne abbiamo raccontati due, nelle settimane scorse)? Queste e altre domande pongono i liberali di Lugano al Municipio in merito all’aeroporto, tanto più che oggi il Cantone ha deciso di dare una prova di fiducia e immettere diversi milioni.
“Prima di poter affrontare seriamente e compiutamente qualsivoglia discussione in vista di deliberazioni future in Consiglio Comunale, è necessario fare chiarezza e sgombrare il campo da speculazioni e voci non confermate”, scrivono i consiglieri comunali, con in testa la capogruppo Karin Valenzano Rossi.
“Riteniamo vada fatto il possibile per evitare una chiusura dello scalo, non però ad ogni costo e non solo sulla base della sola e continua iniezione denaro pubblico. A fronte di uno scenario in cui ci si dice essere predominante l’aviazione generale, scenario che dovrà comunque essere oggetto di ulteriore approfondimento da parte della CFAC come già richiesto anche dal Municipio, potrebbe non più essere giustificabile o sostenibile l’investimento “a perdere“ di ingenti risorse pubbliche”, spiegano.
“Se è vero, come viene da più parti dichiarato, che sussiste un interesse dei privati all‘aerporto in relazione soprattutto al possibile sviluppo del mercato dell‘aviazione generale, che sia data loro l’opportunità di intervenire, dimostrando tale interesse. Che l’ente pubblico permetta loro di operare da privati, ripartendo con nuove basi e strutture societarie calibrate alle esigenze, secondo le modalità e i progetti che i privati stessi ritengono idonei”, suggeriscono, pensando anche a una “partecipazione (modesta) dell’ente pubblico alla struttura societaria che i privati dovessero costituire e a cui la Città possa affittare le strutture aeroportuali, lasciando poi ai privati di ripartire con nuovi presupposti. Le competenze maturate negli anni potrebbero essere recuperate, almeno in parte, potendo - a dipendenza delle necessità - essere assunti anche dipendenti oggi attivi presso LASA. L’ente pubblico potrebbe altresì considerare di partecipare al finanziamento di una forma di collegamento, da identificare (aereo Taxi, volo operato in proprio, ecc.), tra Lugano e Ginevra, altrimenti raggiungibile solo con oltre 5 ore di treno!”
Ma il pensiero va ai lavoratori dello scalo. “La priorità in questo contesto di incertezze deve essere però chiaramente data ai dipendenti, alle persone, che da troppo tempo devono convivere con queste continue incertezze. Perché non usare le risorse pubbliche allocate alle voci relative all’aeroporto nel piano finanziario cittadino per un importante piano di accompagnamento per il personale invece di immettere ulteriori risorse “a perdere“, che solo in minima parte sarebbero destinate ai dipendenti?”, chiedono.
E espongono quasi una ventina di domande:
1) Quali sono le ragioni per cui il Municipio ritiene indispensabile la ricapitalizzazione di LASA?
2) Quanto è l’importo minimo necessario alla ricapitalizzazione, per evitare a LASA di dover depositare i bilanci in tribunale?
3) È davvero l’unica via percorribile per evitare la chiusura dello scalo?
4) Quali necessità di liquidità ha LASA mensilmente?
5) Quali tempistiche sono necessarie per la ricapitalizzazione?
6) Perché la ricapitalizzazione viene chiesta solo oggi e non già nell’aprile 2018 prima della delibera del credito in CC per gli hangars, quando invece la stessa è stata suggerita da più parti?
7) Perché il Municipio ritiene che “l’apertura ai privati nella situazione attuale di capitale, operatività e infrastrutture non sia fattibile“ (MMN 10291 punto 5 pag. 13)?
8) Il Municipio ritiene ancora giustificato e oculato l’investimento di importati risorse pubbliche a fronte di una transizione dell’attività aeroportuale sempre più in direzione della sola aviazione generale?
9) Qual‘è la percentuale della cifra d‘affari generata dall‘aviazione generale?
10) Quale è la tendenza dell’attività di aviazione generale: all‘aumento o alla diminuzione di tale percentuale?
11) Durante la chiusura temporanea dello scalo di Milano-Linate, sono arrivati nuovi voli di aviazione generale a Lugano? In caso affermativo, quanti?
12) Come valuta il Municipio la possibilità di collaborare con i privati affinché possano ripartire con la gestione aeroportuale con nuovi presupposti, per esempio affittando loro la struttura aeroportuale e lasciando che siano i privati a stabilire le necessità per il futuro dell’attività aereoportuale?
13) Come valuta il Municipio la possibilità di eventualmente destinare e investire risorse in un piano di accompagnamento del personale, invece di immettere ulteriore denaro pubblico in LASA che verrebbe solo parzialmente destinato ai dipendenti?
14) Si è sempre dato per scontato che nell’eventualità di una dismissione dei voli di linea le attività della torre di controllo (Sky Guide) non sarebbe più sovvenzionate dalla Confederazione. Corrisponde al vero?
15) Nello scenario di sola aviazione generale che tipo di controlli sono necessari e con che genere di presidio e costi?
16) Quali sono quei costi strutturali e di personale imposti dal fatto che vi sono dei voli di linea?
17) In uno scenario di sola aviazione generale che tipo di strutture permanenti sono necessarie? Quali servizi potrebbero invece essere prestati non in maniera permanente ma in base all’esigenza dei movimenti aerei?
18) Con quale decisione e di quale consesso è stato permesso il finanziamento di LASA per le necessità di liquidità e operative, acconsentendo al prelievo di liquidità dai conti ordinari della Città a concorrenza di circa CHF 3,5 mio?