di Fabio Schnellmann*
Si, sono decisamente troppi. Oggi si parla di 65’000 persone che quotidianamente varcano il
confi ne per venire a lavorare in Ticino. Se questo dato lo rapportiamo poi ad una popolazione di 350’000 abitanti dei quali 220’000 attivi professionalmente, eccoci a dire che oltre 1 lavoratore su 4 attivo nel nostro Cantone è in possesso del permesso G.
La libera circolazione non permette molti spazi di manovra, la riprova è che la Lega dei Ticinesi, che da anni fa di questo tema il suo cavallo da battaglia, possiede da oltre 2 legislature la maggioranza relativa in governo ma il problema è irrisolto, anzi...
Una proposta di soluzione l’avevo già espressa sia a Gobbi sia a Vitta: nuove proposte di richiesta di permessi G (frontalieri) per occupazione in settore ove esistono ticinesi disoccupati, vanno un attimino congelate e va fatta un’approfondita analisi con il datoredi lavoro che ne fa richiesta. Perché assumere “Tizio” di Cantù e non “Caio” di Melide ?
Sono convinto che con questo “certosino” lavoro si va a trovare l’accordo con il datore di lavoro,
magari supportandolo con alcune misure sociali.
Anche solo un disoccupato ticinese rimesso nel mondo del lavoro sarà un successo!
*deputato PLR, da Opinione Liberale