BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha autorizzato il versamento integrale all’Italia della quota di imposte alla fonte sul reddito 2019 dei lavoratori frontalieri, secondo l’accordo italo-svizzero del 1974. La trattenuta effettuata nel 2019 relativa al Comune di Campione d’Italia è mantenuta in attesa di risolvere il tema degli scoperti ancora attivi con l’enclave.
Durante la seduta odierna il Consiglio di Stato ha deciso di procedere al versamento integrale dei “ristorni” a beneficio dei Comuni italiani di confine. L’importo riconosciuto a titolo di ristorno delle imposte alla fonte 2019 sul reddito dei lavoratori frontalieri, secondo l’accordo italo svizzero del 1974 e tuttora in vigore, è di CHF 89'977'207.99.
Oltre a comunicarlo con una nota, Norman Gobbi aveva anticipato la decisione rispondendo in Gran Consiglio a un'interpellanza di Galeazzi che chiedeva di usare i soldi per le famiglie e le piccole imprese. Il Ministro ha spiegato che il Cantone non può decidere di usare quei milioni per altro che non il compito stabilito dagli accordi.
Tuttavia, ritenuto che la situazione debitoria del Comune di Campione d’Italia nei confronti di vari enti pubblici e semi pubblici del Canton Ticino non è ad oggi risolta, il Consiglio di Stato ha deciso di mantenere la trattenuta decretata nel 2019 e relativa all’imposizione fiscale 2018. Il saldo di CHF 3’822’520.32 sarà versato una volta che gli enti in questione avranno ricevuto dalle Autorità italiane competenti l’integralità della somma a loro dovuta.
Malgrado l’ingiustificato perdurare della situazione di stallo venutasi a creare dopo la parafatura del nuovo Accordo sull’imposizione dei frontalieri del 22 dicembre 2015, il Consiglio di Stato ha deciso di versare l’intero montante dei ristorni relativi al 2019 per favorire una pronta risoluzione dell’annosa questione.
Lo ha fatto tenendo in considerazione la lettera congiunta firmata dal Cantone e dalla Regione Lombardia il 30 aprile 2020 all’attenzione dei Ministri delle finanze di Svizzera e Italia, nonché della lettera trasmessa dal Consigliere federale Ueli Maurer al Governo cantonale il 19 giugno scorso, nella quale evoca la volontà di ambo le parti di riattivare i contatti - interrotti a causa della pandemia - così da poter giungere finalmente alla conclusione del nuovo accordo.
Inoltre, in attesa della versione definitiva del parere giuridico dell’Università di Lucerna, il Consiglio di Stato scriverà a breve al Consiglio federale per richiedere uno scadenzario per la ratifica parlamentare dell’accordo da parte dei due Paesi, chiedendo che la firma da parte dei rispettivi Governi possa avvenire al più tardi entro la fine del corrente anno.