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26.12.2020 - 14:000

Nomine dei procuratori, la polemica infinita. La Commissione giustizia e diritti attacca la RSI, il PLR si infuria

Per la maggior part dei membri della Commissione, un giornalista del Quotidiano ha fatto "affermazioni gravemente faziose e infondate che delegittimano in modo gratuito e inqualificabile il serio e approfondito lavoro da noi svolto

COMANO - Polemica natalizia tra Commissione giustizia e diritti, RSI e ora PLR. Ieri aveva stupito un comunicato, inviato il giorno di Natale, della Commissione, dove si prendeva di mira un giornalista dell'emittente di Comano.

"La Commissione comunica di aver formalizzato, nella sua maggioranza, una segnalazione al Comitato del Consiglio regionale della CORSI  e al Consiglio del pubblico per stigmatizzare l'operato della RSI che, in due occasioni successive, nell'ambito della trasmissione informativa "Il Quotidiano" in relazione alla nomina di 20 Procuratori pubblici, ha trasformato un proprio cronista in esperto, permettendogli di proferire, senza il benché minimo contraddittorio, affermazioni gravemente faziose e infondate che delegittimano in modo gratuito e inqualificabile il serio e approfondito lavoro svolto dalla Commissione e finanche l’agire dell’intero Parlamento cantonale", si legge.

Già la nomina dei procuratori, con la preliminare bocciatura di cinque di loro e le polemiche relative agli sms, era stata una vicenda che aveva fatto discutere. Ora, la coda.

E il PLR si infuria: "Lo spettacolo poco edificante sulla vicenda della nomina dei Procuratori pubblici sembra non aver fine. La Commissione giustizia e diritti – a maggioranza – ha deciso di segnalare un giornalista RSI durante due puntate de Il Quotidiano, poiché ritenuto colpevole di aver espresso un commento negativo sulla rielezione a PP dei 5Magistrati preavvisati negativamente dal Consiglio della magistratura. Oltre a esercitare una pressione ingerente sul servizio pubblico, i membri della Commissione hanno anche consapevolmente scelto di segnalare il giornalista proprio il giorno di Natale", fa notare il partito, che "si distanzia fermamente".

"A due settimane e oltre dalle puntate de Il Quotidiano, la maggioranza della Commissione giustizia e diritti torna alla carica stigmatizzando l’operato di un commentatore – malgrado le notizie fossero state prima riportate dai presentatori in maniera assolutamente neutra e oggettiva. Ha dunque preso forma una lettera di rimostranze coinvolgendo il Comitato del Consiglio regionale della CORSI e il Consiglio del pubblico, alla quale mancano però le firme dei membri PLR (ma non solo)", precisa.

"Ai Commissari firmatari non è andato giù il commento negativo espresso sulla scelta di riproporre e rinominare i 5 Procuratori pubblici preavvisati negativamente dal Consiglio della magistratura, giudizio poi confermato dal Procuratore pubblico. Si tratta di un tentativo evidente di far pressione – anche a futura memoria … – sul servizio pubblico che il PLR ritiene altamente inopportuno. I Partiti e i politici si trovano spesso confrontati con i giudizi dei media e il confronto è senz’altro essenziale per l’intero sistema democratico; tuttavia, questo genere di azioni sono tese a delegittimare la libertà di espressione – che di certo nelle puntate de Il Quotidiano non è stata abusata. Un vero e proprio fallo di reazione non solo nei contenuti, ma anche nei modi: malgrado gli episodi contestati risalissero a due settimane fa, la maggioranza della Commissione giustizia e diritti ha consapevolmente deciso di consegnare la
segnalazione ai media – colpendo pubblicamente il giornalista – proprio il 25 dicembre. Non è questione di laicità, ma di buon gusto", termina.

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