BERNA - Il lupo, al momento, è un problema sentito e reale per gli allevatori. Già da tempo il Consiglio Federale aveva abbassato notevolmente la soglia che consente l’abbattimento dei singoli esemplari, una scelta di competenza dei Cantoni che ieri il Ticino ha preso per quel che riguarda l'esemplare della Val Rovana (leggi qui).
Le parole di Zali e i numeri
Una decisione non facile, ha sottolineato al Corriere del Ticino Claudio Zali": Era un lavoro che andava ben oltre la semplice conta dei capi predati. Prima di poter dare l’ordine di abbattimento era necessario affrontare la questione della proteggibilità delle greggi. Si corre il rischio di risolvere il conflitto sempre e solo a favore del vago pascolo. Mentre invece l’ordinanza richiede la protezione delle greggi attraverso dei recinti elettrificati o cani di protezione. Abbattendo esclusivamente il predatore che si spinge al punto di sfidare le recinzioni pur di predare animali protetti".
I lupi comunque sono aumentati negli ultimi anni anche a livello nazionale, sono 150 in una quindicina di branchi. E il rischio per gli animali da allevamento è alto. Non si può passare, e lo si evince da quanto spiegato dal Consigliere di Stato, solo attraverso l'abbattimento.
Nuovi fondi per tutelare gli allevatori dal lupo
La Confederazione lo sa e ha prediposto delle misure per per rafforzare la protezione del bestiame. "Le misure di protezione del bestiame forniscono un importante contributo alla prevenzione dei danni. Per sostenere l’economia alpestre tradizionale, la Confederazione ha stanziato fondi supplementari, pari a un importo totale di 5,7 milioni di franchi, allo scopo di rafforzare la protezione del bestiame. In tal modo sarà possibile finanziare diversi provvedimenti urgenti", si legge in una nota dell'UFAM (Ufficio Federale dell'Ambiente).
Le misure dell'UFAM
Tra le misure ci sono per esempio "il cofinanziamento del personale ausiliario che aiuta i pastori nell’attuazione delle misure di protezione del bestiame oppure la promozione di alloggi mobili sugli alpeggi isolati. I gestori degli alpeggi possono presentare le apposite domande ai servizi cantonali competenti. I Cantoni esaminano le domande e possono chiedere alla Confederazione il rimborso dell’80 per cento dei costi. Gli ulteriori provvedimenti d’urgenza decisi dalla Confederazione per l’estate alpestre 2022 completano le misure di protezione del bestiame che hanno dimostrato la loro validità (cani da protezione e recinzioni) e saranno integrati nell’attuale aiuto all’esecuzione concernente la protezione del bestiame".
"Per sostenere meglio l’esecuzione della protezione del bestiame e della gestione del lupo, prima della stagione alpestre l’UFAM completa la Strategia Lupo Svizzera e l’aiuto all’esecuzione concernente la protezione del bestiame con altri strumenti, ad esempio un elenco di criteri per valutare quali alpeggi possano essere protetti con un onere ragionevole. Il Parlamento sta al momento elaborando un nuovo progetto di modifica della legge sulla caccia, che consentirà una gestione più flessibile dei lupi", termina il comunicato.