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04.05.2023 - 10:090

Aiuti all’Ucraina, Cassis: “La Svizzera deve fare la propria parte”. La replica di Quadri: “Argomentazione infelice”

Il Consigliere nazionale leghista critica l’atteggiamento del DFAE e richiama il Consiglio federale ad una maggiore trasparenza, data l’entità delle somme spese

BERNA - Il direttore del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis ha di recente annunciato che la Svizzera verserà all’Ucraina, altri 1,8 miliardi di franchi in aiuti, da qui al 2028. Una somma invero consistente, pubblicamente giustificata dal Consigliere federale con la motivazione che “La Svizzera deve fare la propria parte”.

L’argomentazione appare quantomai infelice agli occhi di Lorenzo Quadri, dal momento che la Svizzera nell’ambito della guerra in Ucraina, per la quale - rimarca il Consigliere nazionale leghista - non porta alcuna responsabilità, “ha fatto e sta facendo assai più della propria parte”. Sotto l’aspetto finanziario e non.

Per questo Quadri ha deciso di interpellare il Consiglio federale chiedendo una maggiore trasparenza in merito agli aiuti inviati all’Ucraina. Trasparenza che, allo stato attuale, a giudizio del consigliere leghista non risulta sufficiente, ma si rende “necessaria, data la considerevole entità delle somme spese”.

Con questo intento, Lorenzo Quadri chiede dunque al CF:

- Quanto ha speso, ad oggi, la Svizzera nell’accoglienza a profughi ucraini (inclusi i costi per l’assicurazione sanitaria)?

- Quanti aiuti ha versato, in varie forme, all’Ucraina?

- Quanti aiuti ha versato ad altri paesi in relazione all’invasione dell’Ucraina?

- È intenzione del CF aggiornare periodicamente e rendere pubbliche, ad esempio con cadenza semestrale, le cifre sopra richieste?

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