BELLINZONA - Sono saliti a 24'000 i ticinesi che non pagano i premi di cassa malati. In termini finanziari si tratta di 20 milioni di franchi che ricadono sulla collettività. Alcuni “morosi” non pagano perché non hanno i soldi, altri fanno i furbi. Un tema che è stato al centro dell’incontro svoltosi ieri nell’ambito della piattaforma di dialogo Cantone-Comuni.
Dal 1° ottobre il Governo ha introdotto l’obbligo per gli assicurati morosi di rispondere alle convocazioni dei Comuni, con la comminatoria della denuncia al Ministero pubblico per chi non dà seguito al richiamo. Il rischio è, per i Comuni, di trovarsi sommersi da pratiche burocratiche e, per la Magistratura, di dover gestire migliaia di dossier. Dopo le critiche espresse da diversi Enti locali sulla nuova procedura si è deciso di avviare una consultazione, sospendendo per ora la misura.
“Ci tengo a sottolineare – ha dichiarato al Corriere del Ticino il consigliere di Stato Raffaele De Rosa - che lo scopo primario di questa procedura è duplice. Da una parte serve per sostenere i Comuni nei loro compiti di prossimità, ossia per aiutarli a raggiungere i cittadini in difficoltà che non riescono a pagare i premi e supportarli. Dall’altra serve per essere più incisivi nei confronti di quei cittadini che non pagano i premi di cassa malati malgrado abbiano i mezzi per farlo”.