LUGANO - La battaglia sull’estensione delle zone 30 sta infiammando la politica luganese. Lega e UDC hanno annunciato il referendum contro il progetto che prevede di ampliare le zone a velocità moderata e durante il dibattito di lunedì sera il sindaco leghista Michele Foletti ha difeso il messaggio del Municipio affermando che “chi parla della generalizzazione della moderazione del traffico è in malafede”.
Sulla sua pagina Facebook, Lorenzo Quadri - suo collega di partito e in Municipio - va all’attacco dei 30 all’ora, smarcandosi senza se e senza ma dal sindaco e puntando il dito principalmente contro il PLR.
“’Grazie’ al voltafaccia del PLR, che per un anno e mezzo non firma rapporti poi se ne esce con un emendamento due ore prima della seduta, e della maggioranza del PPD (che nella commissione edilizia firma il rapporto contro e poi vota a favore) Lugano si mette a scimmiottare le città rossoverdi, con l'introduzione generalizzata delle zone 30. I costi naturalmente sono milionari (ma non si doveva risparmiare? ) ma non c'è problema: tanto si recupererà usando i radar per fare cassetta. Si prende atto che PLR e PPD fanno la guerra ideologica agli automobilisti, a manina con i rossoverdi. Poi magari avranno ancora il coraggio di lamentarsi se le attività commerciali cittadine si troveranno in difficoltà. Tutti a firmare il REFERENDUM non appena sarà disponibile il formulario!”.
Un’invettiva, quella di Quadri, che arriva a pochi giorni dall’”achtung” lanciato dal Mattino al ministro Claudio Zali - sempre leghista - che “ha pensato ben di rilanciare la ‘cagata pazzesca’ (cit. Fantozzi) del pedaggio per entrare in auto in centro a Lugano, assieme ad altre misure che potrebbero alla desertificazione del centro città e al fallimento delle attività commerciali”.