BELLINZONA - Un ragazzino malato di tumore che deve fare delle cure di stabilizzazione, una cassa malati che non gli vuole pagare un farmaco, una famiglia in difficoltà. Il Ticino, sentita la storia del 12enne a cui viene negato il rimborso di una cura, si è attivato. Sono le notizie che ci piace raccontare: sono stati raccolti, in meno di 24 ore, 16mila franchi!
A lanciare la colletta è stata l’associazione “Quii da la cursa”. In poche ore, i 3mila franchi sono stati coperti, e si è andati abbondantemente oltre.
"Il resto verrà donato ad associazioni che si occupano di sostenere e aiutare i bambini malati di cancro e le loro famiglie”, ha spiegato a ticinonews il membro di comitato Henirk Bang (i copresidenti dell’associazione sono Giorgio Fonio e Alessio Allio).
La Lega contro il cancro, comunque, si era detta disponibile a coprire i costi, con un fondo, alimentato con la solidarietà, esistente.
La storia era stata raccontata da La Regione, e sempre sul quotidiano bellinzonese la mamma del ragazzo ha voluto ringraziare per la solidarietà. “Siamo senza parole, tanta generosità ci ha davvero spiazzato, ringraziamo tutti per la solidarietà. Ma se abbiamo raccontato la nostra storia alla Regione è perché non vogliamo che altri bambini e famiglie vivano quello che abbiamo passato noi. Devono cambiare le regole, non è possibile che una cassa malati possa decidere di non pagare una cura salvavita. È la politica che deve agire”.
Diversi politici, nella giornata di ieri, avevano detto di essere pronti ad agire. Ora che le cure per il 12enne sono garantite, inizia la fase politica. La vicenda, comunque, ha scatenato, oltre al moto di solidarietà, grandi rabbia e indignazione in tutto il Cantone, contro le casse malati, ridando voce a chi desidera una cassa malati unica.