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Sanità
14.09.2018 - 13:000

"Ecco perchè non violiamo il patto". Il Cardio e quel paragone con la Svizzera e l'UE

Il gruppo degli iniziativsti spiegano perchè "il non rispetto del contratto è una fake news. Si passerà sotto la gestione dell'EOC, bisogna decidere come"

LUGANO – Grazie Cardiocentro fa chiarezza: non è vero che con l’iniziativa popolare, per cui si stanno raccogliendo le firme, si vuole violare il patto sottoscritto 25 anni fa. Per usare termini moderni, è una clamorosa fake news!

“In questi giorni la propaganda contro l’iniziativa Grazie Cardiocentro (perché tanta agitazione per un atto democratico?!) fabbrica bufale in quantità industriale. In particolare crea confusione su un punto: ci accusano di non voler rispettare il contratto siglato 25 anni fa tra EOC e l’ospedale del cuore”, si legge. 

“Comprendiamo il nervosismo di alcuni burocrati e di una certa area politica - gli stesso che vent’anni fa si sono battuti in ogni modo contro la nascita del Cardio, fregandosene dei i ticinesi malati di cuore e delle loro famiglie, costretti a curarsi oltre Gottardo: quando ci arrivavano... - ma come si suol dire….carta canta!”, attaccano.

Ma ecco perché non viene violato quanto siglato: “è sufficiente leggere la prima riga del testo della nostra iniziativa per smaschera questa clamorosa fake news. “L’attuale Fondazione Cardiocentro Ticino (FCCT), cesserà di esistere in data 22 dicembre 2020, con contestuale trasferimento all’EOC del suo intero patrimonio”. Del suo intero patrimonio….Esattamente quanto previsto negli accordi siglati vent’anni fa. Il Cardiocentro diventerà, infatti, a tutti gli effetti di proprietà dell’Ente ospedaliero cantonale. Lo abbiamo scritto nella legge. In nessun contratto, invece, viene indicato quale sia il modo migliore per gestire il Cardiocentro una volta passato sotto l’Ente ospedaliero. Un problema che si è posto anche l'EOC, tanto è vero che nel corso degli anni ha formulato svariate proposte, salvo poi cambiare idea in continuazione come dimostrano i documenti (anche in questo caso, carta canta!)”.

Cosa fa, dunque, l’iniziativa? Per Grazie Cardiocentro, “quello che domandiamo ai ticinesi - che fino a prova contraria sono i proprietari dell’Ente ospedaliero - è proprio quale sia la soluzione migliore per tutelare questa preziosa eredità nell’interesse dei pazienti cardiopatici ticinesi”.

“C’è chi pensa, legittimamente, che la strada vincente sia quella di una statalizzazione dell’istituto, attraverso l'assorbimento del Cardio in una mega struttura. E chi, come noi, crede invece che la soluzione corretta sia quella di creare un modello innovativo con una gestione collegiale e paritaria dell’ospedale del cuore tra chi ha costruito il Cardiocentro da zero, l’EOC, il mondo accademico e il personale”.

E terminano con un paragone forte, che però potrebbe aiutare a capire una situazione intricata: “alla fine è un po’ come la Svizzera con l’Unione Europea. C’è chi fa il tifo per un’adesione e chi invece crede in un rapporto di collaborazione tra partner”.

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