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Sanità
01.11.2019 - 11:000

E se il parto è ricordato come una violenza? Via i tabù, se ne parla

Nell'ambito della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne vi sarà una giornata di riflessione all'Ex-Asilo Ciani di Lugano

LUGANO - In Svizzera circa 1/3 delle donne ricorda il proprio parto come un trauma, nei casi gravi come un abuso, ma la parola “violenza” associata alla nascita è per molti aspetti ancora un tabù, sia perché infrange la rappresentazione collettiva del “giorno più bello”, sia per l’ideale incompatibilità tra violenza e relazione di cura. 

Il momento di riflessione è organizzato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dalla Delegata per l’aiuto alle vittime di reati Cristiana Finzi e dal Gruppo di accompagnamento in materia di violenza domestica presieduto da Marilena Fontaine, con la collaborazione dell’Associazione Nascere Bene Ticino. L’evento rientra nel quadro della Campagna del 30° della Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo promossa dal Dipartimento della sanità e della socialità.

Grazie agli autorevoli interventi previsti nel programma, si darà voce alle molteplici dimensioni della nascita, individuando i bisogni della donna e del bambino e i modelli di assistenza che favoriscono un’esperienza di parto positiva. 

Martedì 12 novembre 2019
alle ore 09:00
Ex-Asilo Ciani, Lugano

Alla giornata interverrà Michel Odent, medico chirurgo e ostetrico di fama internazionale.

Durante la pausa pranzo vi sarà la possibilità di visitare l’esposizione Parole posate di Marco Meier.

Per questioni logistiche, si richiede l’iscrizione all’evento attraverso il link www.ti.ch/nascitaeviolenza entro il 5 novembre 2019.

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