BELLINZONA - E se non ci fosse più energia, se fossimo confrontati con dei momenti in cui essa non è disponibile a causa della crisi in atto, che cosa accadrebbe agli ospedali e alle loro macchine, vitali per la sopravvivenza dei pazienti? Una domanda, alquanto angosciosa a dire il vero, che si sono posti in tanti. Il Ticino, stando a un reportage del Corriere del Ticino, è pronto. Negli anni sono state prese delle precauzioni per far sì che anche in caso di carenza le strutture dell'EOC possano continuare a funzionare.
Per quanto riguarda i costi, si prevede un aumento della bolletta dagli 8 milioni attuali ai 13 stimati. Ma l'Ente Ospedaliero Cantonale, con una cifra d’affari è di 845 milioni di franchi, può farvi fronte. Cercherà a sua volta di risparmiare, anche se misure come l'abbassamento delle temperature, se non per stabili amministrativi, non è ovviamente pensabile.
Oltre a quella dei prezzi, una preoccupazione riguardava una possibile decisione del Consiglio Federale di staccare la corrente. Anche in quel caso, l'EOC saprebbe rispondere, spiega con orgoglio il direttore Glauco Martinetti. "Ogni ospedale infatti ha un proprio gruppo di generatori per garantire l’attività all’interno delle sue strutture. Ma non solo. Come EOC abbiamo provveduto a coprire anche le strutture correlate". In tutte le sedi si sta provvedendo a analizzare la situazione e quello che emerge viene definito un quadro rassicurante. "Possiamo garantire la funzionalità dei nostri ospedali. Potremmo farlo anche nel caso in cui il Consiglio federale dovesse obbligare - sciagurata ipotesi, ma già parte del suo piano a tappe successive - uno stacco generale della rete", ribadisce, per maggiore chiarezza, Martinetti.
Il sistema è collaudato e sicuro, non servono nemmeno prove generali.
Un ospedale deve comunque avere dei metodi alternativi per garantirsi corrente, non solo da oggi. Si pensi infatti a eventuali blackout, che possono succedere anche a causa del maltempo, come accaduto lo scorso anno durante un nubifragio nel Bellinzonese. Il San Giovanni è allacciato alla rete di distribuzione generale dell’AMB, l’azienda elettrica bellinzonese, da tre linee diverse, per avere maggiore sicurezza. Se manca corrente, in tre secondi si attivano i due generatori, in grado di dare energia agli apparecchi indispensabili in una quindicina di secondi e agli altri subito dopo. A loro volta i generatori stessi garantiscono un approvvigionamento che arriva anche a sette giorni, collegati a a un tank da 22.000 litri di carburante.
Insomma, l'EOC è pronto, da sempre, a far fronte a un'eventuale carenza di corrente. Ora il tema è di interesse generale, gli ospedali cantonali già prima si erano dotati di sistemi di sicurezza che ora possono far dormire sonni relativamente tranquilli.