di Don Gianfranco Feliciani
Aldo Cazzullo, penna prestigiosa del “Corriere della sera”, così scrive: “Trump torna ricco e spietato, ma la vera sorpresa non è questa. Non è il miracolo di sopravvivere alla sconfitta del 2020, al tentativo di colpo di Stato, alla traversata del deserto in un’America per metà ostile, in un partito repubblicano i cui ultimi leader lo detestano. Il suo vero miracolo è essere tornato senza cambiare se stesso.
Non vince nonostante sia Trump; vince perché è Trump. E torna come il conte di Montecristo senza rinunciare a nulla, anzi mostrandosi ancora più rozzo, volgare, aggressivo. Voleva vendetta; e vendetta ha avuto. Ha stravinto senza seguire nessuno dei buoni consigli dei collaboratori, non a caso licenziati di continuo. Senza rinunciare a nessuna delle cose che feriscono, indignano, fanno ridere gli avversari. Trump non è cambiato; si è espanso”.
Qualcuno rimproverò un giorno Abramo Lincoln (1809-1865) – a lui si deve l’abolizione della schiavitù negli USA – di essere troppo cortese con i propri nemici e gli ricordò che il suo dovere di Presidente era piuttosto di distruggerli. Al che egli rispose: “Non distruggo forse i miei nemici quando me li faccio amici?”. Questa si chiama saggezza, lungimiranza, democrazia.
Oggi vediamo chiaramente che l’unica via alla pace è di distruggere l’inimicizia, non il nemico! Anche chi non si riconosce nella grande “utopia” dell’amore di Gesù – ma quanti cosiddetti cristiani si riconoscono davvero? – dovrà ragionevolmente ammettere che il fuoco della guerra non si spegne con altro fuoco. Anzi, lo si alimenta di più. Nei primi tempi del cristianesimo, Tertulliano diceva del sangue dei martiri: “A ogni vostro colpo di falce diventiamo più numerosi: il sangue dei cristiani è una semina efficace”. Questo si applica, purtroppo, pure ai nemici: anche il sangue dei nemici è seme di altri nemici.
Netanyahu ha “giustificato” la reazione israeliana – più di 40.000 morti – all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, dicendo di voler finalmente sterminare tutti i nemici. Questa non è solo crudeltà, è anzitutto dabbenaggine. Perché una cosa è certa, i nemici di Israele ora sono aumentati: il sangue dei nemici è diventato il seme di altri nemici.
Trump ha annunciato che farà cessare le guerre in corso! Volesse il cielo! Allora gli auguriamo di mettersi sinceramente in ascolto del grido dei poveri e degli sfruttati, e di provare prima di tutto a cambiare vocabolario. Perché anche le parole cattive sono guerra.