Don Feliciani: " Sulla scena della politica mondiale sono arrivati gli scalmanati! La loro giustizia è la legge del più forte e l’arroganza è la loro fierezza!"
di Don Gianfranco Feliciani
Qualche settimana fa, il presidente americano e quello russo hanno parlato a lungo al telefono. E ciò non succedeva da parecchio tempo: Stati Uniti e Russia, infatti, non sono mai stati grandi amici. Ma nella situazione attuale si direbbe che ne è valsa proprio la pena. Trump e Putin si sono accordati sui passi da compiere per porre fine al conflitto in corso in Ucraina. Ma anche, soprattutto, per spartirsi le risorse di un Paese ridotto ormai allo stremo.
Putin accetta di avviare i negoziati per la pace: concede di fermare gli attacchi sulle infrastrutture energetiche – e non sui villaggi e i civili! – per trenta giorni, e si dice disposto a uno scambio di prigionieri. Avvisa, però, che non rinuncerà ai territori conquistati in Ucraina e pretende elezioni per liquidare Zelensky, il presidente ucraino, e sostituirlo naturalmente con un fantoccio di suo gradimento.
E Trump cosa ci guadagna? All’Ucraina chiede di sfruttare le ricchezze nascoste del territorio e le infrastrutture, come risarcimento per l’aiuto militare concesso nel passato. Insomma, Trump e Putin trattano per spartirsi ciò che resta della martoriata Ucraina. E questa sarebbe la “pace” che intendono portare le due superpotenze mondiali, con l’Europa e l’Ucraina escluse dal gioco?
Non può esserci vera pace senza giustizia! Ce lo dice innanzitutto la nostra coscienza, e poi la storia dei popoli, la riflessione filosofica e teologica. Da oltre quindici secoli, soprattutto nel nostro mondo occidentale, risuona l’insegnamento di sant’Agostino di Ippona, vescovo e dottore della Chiesa, il quale ci ha ricordato che la pace consiste nella “tranquillitas ordinis”, nella tranquillità dell’ordine (“De civitate Dei”). La vera pace è frutto della giustizia, virtù morale e garanzia legale che vigila sul pieno rispetto di diritti e doveri e sull’equa distribuzione di benefici e oneri. A sant’Agostino attinge la costituzione del Concilio Vaticano II “Gaudium et spes”, sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, quando dice: “La pace non è la semplice assenza della guerra, né può ridursi al solo rendere stabile l’equilibrio delle forze contrastanti, né è effetto di una dispotica dominazione, ma
essa viene con tutta esattezza definita ‘opera della giustizia’. È il frutto dell’ordine impresso nell’umana società dal suo Fondatore e che deve essere attuato dagli uomini che aspirano ardentemente ad una giustizia sempre più perfetta”.
Come non essere d’accordo con queste parole di saggezza? Fino all’altro ieri le pensavamo ormai assodate, ben radicate, almeno idealmente, nella nostra visione democratica della vita. Oggi non è più così. Sulla scena della politica mondiale sono arrivati gli scalmanati! La loro giustizia è la legge del più forte e l’arroganza è la loro fierezza! L’avevamo dimenticato: la pace è sempre da costruire!