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Elezioni 2019
28.03.2019 - 19:160

Tutto come prima! Il terzo sondaggio conferma il quintetto attuale

I giochi parrebbero fatti, stando alle percentuali pubblicate oggi. La Lega con l'UDC (ora uniti) si confermerebbero rispetto al 2015 (dove erano divisi), il PLR resterebbe costante così come il PS, a perdere di più sarebbe il PPD. E i Verdi avanzano

BELLINZONA – Se qualcuno poteva pensare che il terzo sondaggio dicesse qualcosa di diverso, riaprendo in qualche modo la competizione elettorale, si sbaglia di grosso. Si va sempre più verso una riconferma del quintetto attuale, con l’unico duello possibile rimasto quello fra Beltraminelli e De Rosa, staccati comunque di 10 punti percentuali.

Il terzo sondaggio elettorale realizzato dalla società Ad Hoc Informatica di Pietro Pisani per conto del Corriere del Ticino, di TeleTicino e del sito Il Federalista conferma: la Lega, assieme all’UDC, domina, il PLR conferma il seggio ma non si avvicina al raddoppio, PS e PPD perdono voti però rimangono in Governo.

Non c’è partita. Lega-UDC otterrebbero, stando alla proiezione, il 32,17% dei voti (seppur leggermente in calo rispetto agli altri due sondaggi), ovvero la somma delle percentuali raggiunte correndo in modo separato quattro anni fa. Nessun dubbio anche fra i candidati, con Zali e Gobbi confermatissimi, Marchesi dal canto suo potrebbe sopravanzare Caverzasio, il quale pare insidiato anche da Soldati.

In casa liberale, i voti ottenuti sarebbero il 26,2%, praticamente lo stesso risultato di quattro anni fa (peggio del primo sondaggio, meglio del secondo). Christian Vitta sarebbe riconfermato con un netto vantaggio su Farinelli, che a sua volta stacca gli altri tre candidati, tutti vicini.

Il PS, che più temeva per un seggio, rimarrebbe in Consiglio di Stato col 14,4% dei voti, con una perdita di solo 0,4% rispetto a quattro anni fa (sostanzialmente in tutti e tre i sondaggi il dato non è cambiato). Il posto resterebbe di Manuele Bertoli, decisamente davanti a Mirante. Staccati e pressoché a pari gli altri tre.

L’unica possibile contesa resta quella fra Paolo Beltraminelli e Raffaele De Rosa, seppur separati da 10,1% punti percentuali, dunque il limite secondo cui gli esperti definiscono un distacco incolmabile. Ma se si vuole dare un po’ di pepe a queste elezioni, è la sola sfida possibile. Ad ogni modo il PPD sarebbe il partito a perdere più voti rispetto a quattro anni, scendendo dal 17,54% al 15.9% (peggio del primo sondaggio, meglio del secondo).

Per il resto, l’onda ecologista in Ticino cresce ma non rivoluziona gli equilibri come successo altrove. Comunque, totalizzerebbero il 7,1% dei consensi, contro il 6,5% del 2015, divenendo il partito che guadagnerebbe di più (mentre nel secondo sondaggio pareva addirittura in calo). 

Gli indecisi restano all'11%, mentre a votare pare che andrà attorno al 57% degli aventi diritto. 

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