LUGANO – Non le manda a dire, Battista Ghiggia. Anzi, i suoi sono siluri contro la Lega e in particolare contro Boris Bignasca. Il candidato agli Stati ha annunciato al Corriere del Ticino che la sua avventura politica è finita: niente ballottaggio, per lui, non ha aspettato nemmeno le eventuali discussioni interne.
Ma ha accusato. “È stata orchestrata una campagna mediatica ad arte nei miei confronti e all’interno della Lega stessa una frangia abbastanza importante si è schierata contro di me. Io sono abituato ad avere a che fare con gente di qualità, non con i mediocri: e nei mediocri ci sono tanti disertori, tanti traditori”.
E se l’è presa con Boris Bignasca, che qualche tempo fa aveva affermato come questa Lega non sarebbe piaciuta a suo padre Giuliano. “Io ritengo che chi afferma pubblicamente, poco prima delle elezioni federali, che una certa Lega non piacerebbe al Nano, e poi non si fa problemi a sponsorizzare post di altri candidati, beh, se davvero il Nano ci fosse ancora, probabilmente lo prenderebbe a calci nel sedere”.
A suo avviso, anche la non rielezione di Roberta Pantani non è casuale. Qualcuno a suo dire è sceso dal carro suo e dell’ormai ex Consigliera Nazionale e le due cose non sono disgiunte.
ome è convinto che la vicenda della sua segretaria frontaliera e degli altri dipendenti di Oltre Confine non sia stata altro che una strumentalizzazione. “È stata una strumentalizzazione che ha spostato il tema dai veri problemi. Se questo è il modo di fare politica in Ticino, beh, ne prendo atto”.