MUZZANO – “Questa decisione scioccante, considerata una delle pagine più tristi della storia del Corriere del Ticino, ha destabilizzato l’ambiente di lavoro, creato forte delusione e grande demotivazione tra il personale”, scrivono in una nota congiunta i sindacati ATG, SYNDICOM e OCST.
Questa mattina hanno incontrato la direzione del Corriere del Ticino, e hanno chiesto di ritirare i sette licenziamenti comunicati ieri e i due pre-pensionamenti.
“In occasione dell’incontro di questa mattina i sindacati hanno innanzitutto voluto verificare che non ci fossero violazioni per mancata notifica di licenziamento collettivo (art. 335d CO)”, si legge nel comunicato. “È stata avanzata formalmente la richiesta di ritirare tutti i licenziamenti pronunciati e di intavolare una trattativa volta a trovare delle misure di risparmio alternative. È stato chiesto che la trattativa avvenga con il coinvolgendo il personale che, oggi più che mai, ritiene necessario intervenire attivamente nella regolamentazione delle condizioni di lavoro”, segnalando con positività che “la direzione si è formalmente impegnata nel rafforzare il partenariato sociale”.
Al momento, in via subalterna, è stato chiesto, e ottenuto, di prorogare di 2 settimane il termine entro il quale i collaboratori coinvolti sono stati chiamati ad accettare il cosiddetto “piano sociale”. I sindacati hanno anche criticato il fatto che fosse stato considerato un “piano sociale” l’accordo risolutore proposto ai collaboratori licenziati e si sono poi riuniti coi dipendenti, che paiono intenzionati a creare un comitato di redazione.