Sport
21.01.2018 - 15:550
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
La rabbia della Cirrosi Epathica, "ex amici e ruffiani, occhio che ci prudono le mani". E accusano Gilardi
Contestazione a suon di striscioni alla vecchia dirigenza del Locarno allo stadio Lido, mentre nessuna parola è stata spesa per Nicora: gli ultrà ce l'hanno con la famiglia Gilardi, "attento che ancora fischia il vento. La Cirrosi non è fallita", scrivono GUARDA LE FOTO
LOCARNO – Esplode la rabbia della frangia più calda dei tifosi del Locarno, ovvero del gruppo ultrà della Cirrosi Epathica. La loro squadra è fallita in settimana, vano il ricorso di Nicora e con esso anche la raccolta fondi di Ghiringhelli.
Il fallimento ha radici lontane. Il Mattino oggi ripercorreva le tappe, ormai note e arcinote, a partire dalla questione col club paraguiano, a cui i Gilardi, proprietari ai tempi della Challenge Lague, dovevano due milioni. Già lì il Locarno sempre per il rotto della cuffia riusciva a salvarsi, spesso per fallimenti altrui, con un budget ridotto, sino alla retrocessione e al passaggio a Nicora.
Sono seguiti anni difficili, di lotte e tensioni con la vecchia società, di promesse da parte di terzi non mantenute, di AVS e contributi sociali non pagati, una voragine che si è allargata. Errori, da parte di tutti, e a pagarne le spese il Locarno, fallito fra le lacrime dei suoi giocatori e di una città che si è svegliata tardi.
I fans hanno fatto capire di addossare la colpa alla famiglia Gilardi, senza se e senza ma. “Gilardi attento che ancora fischia il vento”, e ancor più eloquente: “ex amici e ruffiani, occhio che ci prudono le mani”.
Insomma, quelli che una volta erano amici ora non lo sono più, sembra spiegare la Cirrosi, che “non fallisce”. E pare esserci voglia di vendetta e di giustizia. Il gruppo in ogni caso si riunirà prossimamente.