LUGANO - C'è qualcuno che difende Roberto Badaracco, e dà una visione diversa dalla situazione. Ovvero, Finzi Pasca viene sostenuto come bacino di voti, mentre a essere vicini a lasciare il LAC parrebbero essere Rifici e Gagnon, a suo dire perdite decisamente maggiori.
Si tratta di Mirko D'Urso del MAT, di cui riportiamo il pensiero integrale:
"Roberto Badaracco è stato abbandonato a se stesso.
Da parte della maggioranza dell’esecutivo cittadino e perfino da parte del suo stesso partito.
Ma si è dimostrato un politico vero!
Ha preso posizione e come direttore dell’ente autonomo del LAC ha difeso il suo staff o come da molti ingiustamente chiamati, i suoi funzionari.
A differenza di altri che cercano sempre di accontentare tutti senza mai avere il coraggio di esporsi in prima persona o ancora peggio si espongono solo se sanno che questo potrebbe portare voti.
Roberto Badaracco lo ha fatto. E schierarsi apertamente contro FP in questo momento, non è assolutamente popolare.
Sono settimane che il LAC viene continuamente attaccato, ingiustamente.
C’è una convenzione tra Ente autonomo e la compagnia di Finzi Pasca che scade nel 2020. Non entro nel merito di giudicare se questa convenzione sia giusta o meno, se non premia a sufficienza l’eccellenza di FP, ma rimane il fatto che questa convenzione è stata firmata da entrambe le parti e da quello che si è venuto a sapere leggendo l’intervista di oggi a Gagnon su La Regione, se qualcuno non sta rispettando i patti non è di certo il LAC.
Non trovo sia corretto chiedere ora che le condizioni cambino. Condizioni che sinceramente non mi sembrano tra l’altro mancare particolarmente di rispetto alla compagnia, ma ovviamente questo è un pensiero molto soggettivo. Sarebbe forse stato più corretto ridiscutere il tutto a fine convenzione per il rinnovo di quest’ultima. Chiedere di cambiare le carte a partita in gioco lo si può anche fare ma non si può pretendere che questo venga accettato.
Perdere la Compagnia Finzi Pasca sarebbe sicuramente uno smacco per la cultura ticinese perché NESSUNO mette in dubbio la loro eccellenza. Ma vi garantisco che perdere Gagnon e Rifici sarebbe, per tutto il lavoro svolto in questi anni, ancora peggio. E il rischio secondo me è molto concreto. Spero di sbagliarmi.
Ho riletto uno stralcio di intervista che FP fece al corriere qualche anno fa (e che allego). In questi anni è stato fatto ESATTAMENTE ciò che Daniele Finzi Pasca si augurava. Ripeto, esattamente.
Le esternazioni degli ultimi giorni sono dunque perlomeno difficili da capire.
Prima dell’arrivo di Rifici non c’era NESSUN spazio per le compagnie e per gli artisti locali all’interno delle stagioni istituzionali. Nessuno.
C’era solo Claudio Chiapparino che si faceva in quattro per dare la possibilità alla cultura di serie b (come spesso purtroppo viene chiamata) di avere spazi e date di rappresentazione per le loro produzioni al Teatro Foce.
L’esecutivo avrebbe fin dall’inizio dovuto esporsi in modo deciso lasciando aperte le porte alla compagnia per un incontro risolutorio, ma schierandosi in modo deciso in difesa dell’ente autonomo Lac e dei suoi direttori. Così non è stato fatto.
In molti si sono affrettati a dire che “guai a perdere FP”, a dire che “bisogna tassativamente trovare una soluzione”, ma in questo modo si è unicamente delegittimato l’ente autonomo Lac, facendo trasparire nemmeno velatamente che i CATTIVI di turno erano appunto loro...Gagnon, Rifici e i loro collaboratori.
Poi ci sono quei politici che rompono i coglioni e si indignano se la città dà un contributo di 5000.- all’anno alle compagnie KKKulturali di serie B, che si vantano di non andare mai a teatro ( e infatti io non li vedo mai), ma che poi si erigono a difensori della compagnia cittadina più famosa nel mondo che riceve sovvenzioni che si aggirano tra sostegno, cachet e uso spazi a circa 1 mio all’anno. Mi chiedo se andavano anche ad apprezzare e applaudire FP quando era in scena con Icaro al Foce davanti a 60/70 persone. Dubito
Ovviamente però mettersi in questo momento dalla parte di FP ha un grandissimo tornaconto politico. In questi giorni più o meno 6-7000 persone o forse più andranno a vedere Donka al LAC. Sono pur sempre 6-7000 potenziali voti.
Per questo motivo la presa di posizione di Badaracco va in ogni caso apprezzata, indipendentemente da come la si pensi. Si è dimostrato un politico con la P maiuscola. E lo dico nonostante il fatto non abbia fatto, come tutti gli altri municipali del resto, salti mortali per provare concretamente a salvare la sede del MAT.
In questi giorni ho parlato con decine di artisti della regione e tutti la pensiamo più o meno allo stesso modo. Credo che sarebbe bello se questi colleghi avessero il coraggio di esporsi personalmente e pubblicamente sulle proprie pagine social per difendere l’operato di chi ha gestito il LAC in questi anni.
Ma forse chiedo troppo.
Detto ciò, purtroppo, tutti ne escono sconfitti. Peccato".