La teoria di Foa, "sovranismo non è nazionalismo. Ridiamo la sovranità al popolo"

ROMA – Sovranismo e nazionalismo non sono la stessa cosa: il primo è pericoloso, il secondo no, anzi. Lo sostiene il presidente della Rai Marcello Foa, che sulle sue posizioni e sulla politica migratoria ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista a un giornale israeliano.

“I nazionalisti ritengono che il loro paese sia superiore ed abbia un qualche primato morale, economico e culturale sugli altri paesi. Io respingo il nazionalismo, è pericoloso, appartiene ad un’altra era e ha solo causato danni”, sostiene. 

C’è un’enorme differenza a suo dire tra le persecuzioni razziali dei tempi bui del secolo scorso e i sospetti di adesso sui migranti: L’atteggiamento di sospetto della gente verso i migranti si basa su una esperienza sociale diretta. La persecuzione di ebrei e altre minoranze durante la seconda guerra mondiale era basata su una ideologia razzista”.

“In molti paesi occidentali la gente ritiene di non essere più padrona a casa sua e io penso sia un sentimento legittimo. Ci sono molte organizzazioni internazionali che hanno enormi poteri e nessuno sa nulla di loro, per questo quello che chiamiamo sovranismo è un meccanismo di autodifesa”, sostiene Foa, che sarebbe a favore di nazioni-stato che possano “avere fra loro relazioni di commercio e dialogo senza interferenze di meccanismi internazionali”.

Non il meccanismo attuale dell’UE, insomma, che non è vista di buon occhio. “Sovranismo significa maggiori controlli sui confini per fermare il flusso dei migranti e meno restrizioni sulle politiche economiche e di bilancio, ma anche che la sovranità va restituita al popolo e levata ad istituzioni internazionali, fra cui la UE”, aggiunge. Ma attenzione, guai a confonderlo col nazionalismo!