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Cronaca
22.05.2019 - 11:180

"L'avevamo detto!". MPS commenta l'addio di Kering: "Il gioco è finito".

Il Movimento per il Socialismo attacca il Consiglio di Stato: "Ha concesso permessi di residenza a manager che non risiedevano sul territorio ed agevolazioni fiscali. Vogliamo una CPI"

BELLINZONA – Il Movimento per il Socialismo è sempre stato critico sulla presenza dei grandi gruppi della moda sul territorio ticinese, e non poteva mancare un commento pepato sulla preannunciata partenza di Kering, un “gruppo che ha utilizzato e sfruttato il Canton Ticino, contribuendo a deturbare il territorio, precarizzare le condizioni di lavoro e creare inquinamento”, si legge in una nota.

“Il gioco è finito; a noi rimangono i cocci ed un comportamento più che ambiguo da parte delle autorità”, urla il movimento di Pronzini. “La decisione di lasciar il Ticino conferma quanto il MPS va dicendo da anni: per il gruppo Kering la presenza sul nostro territorio serviva unicamente quale tassello per miliardarie frodi fiscali. Nulla di più”.

E attacca chi ha permesso tutto ciò. “Grave è che il Consiglio di Stato e buona parte dei partiti di governo non solo abbiano elogiato il settore della moda/logistica come modello ed ambito dove investire per lo sviluppo economico di questo cantone, ma addirittura concesso permessi di residenza a manager che non risiedevano sul territorio ed agevolazioni fiscali”, ricordando di aver chiesto una Commissione Parlamentare d’Inchiesta, tema che verrà discusso nella seduta di Gran Consiglio del 3 giugno.

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