BELLINZONA – Ivan Pau-Lessi avrebbe potuto decisamente fare di più in riferimento a quanto compiuto dall’ex funzionario del DSS condannato per coazione sessuale. Sapeva cosa accadeva, anche se non si è certi in che termini, aveva promesso di intervenire ma non lo ha fatto. Lo dice la sentenza di condanna del funzionario, i cui passaggi che lo riguardano sono arrivati nelle mani dell'ex alto funzionario del Cantone nei giorni scorsi.
Come detto ieri al Quotidiano, due delle tre ragazze vittime dell’uomo si sono rivolte a Pau-Lessi. Una afferma di aver parlato di rapporti sessuali, l’altra, così come lo stesso Pau-Lessi, di essere rimasta sul vago, citando delle avances.
In ogni caso, il funzionario promise di consigliare al collega un trattamento di psicoterapia e che avrebbe fatto in modo di destinarlo a compiti puramente amministrativi, dove avrebbe non avrebbe avuto contatti coi giovani. Ma come è noto, non successe, e l’uomo condannato non ricevette nemmeno la proposta di andare in psicoterapia, anzi continuò indisturbato a commettere i reati per cui è stato condannato.
“Un ingiustificabile ritardo di ben 13 anni”, si legge nella sentenza.
Il legale dell’interessato, Andrea Bersani, nega ogni addebito o responsabilità del suo cliente.