BELLINZONA – Non sapeva dei reati a sfondo sessuale compiuti dall’ex funzionario del DSS condannato settimana scorsa, però decide di autosospendersi dal Consiglio della Magistratura per poter permettere all’inchiesta amministrativa del Consiglio di Stato di chiarire eventuali responsabilità.
L’ex Municipale socialista di Giubiasco è stato un alto funzionario del DSS, ora è in pensione ed è stato nominato dal Gran Consiglio nel Consiglio della Magistratura come membro non togato.
Il caso dell’uomo condannato sta suscitando ancora scalpore, al di là della gravità dei reati commessi, per il fatto che una delle ragazze coinvolte aveva parlato di quanto le stava accadendo a un funzionario. Cosa è successo con quelle denunce? Chi sapeva? Sono le domande che si stanno ponendo in molti, con vari atti parlamentari e prese di posizione dure di partiti e politici.
Così, Pau-Lessi fa un passo indietro, pur convinto di aver agito nel migliore dei modi.
La Regione riporta la lettera da lui inviata all’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio:
“Alla luce di quanto emerso settimana scorsa in relazione alla sentenza di condanna dell’operatore sociale e alle contestuali dichiarazioni rilasciate dal Giudice Villa a margine della motivazione orale della citata sentenza riguardo l’asserito ‘mancato intervento dello Stato’, pur contestando il fatto che mi siano allora state riportate informazioni di ‘atti di carattere sessuale’ compiuti dall’operatore in questione (allego per maggiore precisione su questo aspetto la mia lettera di ‘osservazioni’ trasmessa in data odierna al Consiglio di Stato) e, quindi, con la coscienza di chi ritiene di aver svolto correttamente il proprio dovere, ritengo opportuno nelle date circostanze comunicarvi la mia auto-sospensione dalla funzione di membro del Consiglio della magistratura, così da poter chiarire serenamente la mia posizione nel quadro dell’inchiesta amministrativa che il lodevole Consiglio di Stato ha deciso di avviare.
Compio questo per me non facile passo anche allo scopo di consentire al Consiglio, di cui mi onoro di essere membro, di continuare a svolgere il proprio ruolo con l’autorevolezza e la tranquillità che questa importante funzione esige.
Solo a conclusione dell’inchiesta e dopo le valutazioni sull’esito della medesima da parte del Consiglio di Stato e del vostro Ufficio, sarà possibile valutare I’eventuale continuazione del mandato”.