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04.02.2019 - 17:260

"Preoccupante scenario di omertà in seno al DSS". La Lega attacca e chiede chiarezza

"È vero che uno degli alti funzionari che all'epoca erano responsabili del Dipartimento interessato sieda attualmente nel Consiglio della Magistratura?", domanda Bignasca. "Come agirete nei confronti di chi sapeva?"

BELLINZONA – Boris Bignasca vuole chiarezza, come tutti coloro che sono stati colpiti dalla vicenda dell’ex funzionario del DSS condannato. Chi sapeva, e perché non è stato fatto nulla? Secondo le informazioni in possesso del leghista, si pensa che un alto funzionario abbia organizzato un confronto fra le parti, ovvero la vittima e l’uomo (già citato in un altro atto parlamentare), si aggiunge che “uno degli alti funzionari che all’epoca erano responsabili del Dipartimento interessato sieda attualmente nel Consiglio della magistratura”

“Sulla vicenda dell’ex-funzionario del DSS, a tenere banco in questi giorni, è stato, oltre alla sentenza di condanna, il preoccupante scenario di omertà che è emerso in seno al DSS; tralasciamo l’entità della pena che ha fatto molto discutere all’interno l’opinione pubblica”, si legge in un’interpellanza del deputato.

“Infatti, dai retroscena della vicenda così come emersi in aula e riportati dai media, si apprende che vi sarebbero stati alti funzionari che, in violazione ai precisi doveri di segnalazione che a loro incombono, non hanno dato seguito alle dichiarazioni della vittima. Non è in alcun modo accettabile che un funzionario pubblico, venuto a conoscenza di possibili reati penali perseguibili d’ufficio, si prenda la libertà di decidere di non segnalare la situazione alle autorità competenti”, commenta.

Per poi chiedere al Consiglio di Stato, sottolineando “la gravità della situazione emersa”:

"1) Chi è o chi sono gli alti funzionari che erano a conoscenza dei fatti e che non hanno dato seguito alle accuse della ragazza?

2) Di quali fatti era o erano stati resi edotti i funzionari DSS?

3) Per quale ragione i funzionari in questione hanno considerato di non doversi rivolgere alla competenti autorità di perseguimento penale? Vi sono stati ulteriori accertamenti per verificare la versione della vittima?

4) Corrisponde al vero che a fronte delle dichiarazioni della vittima vi sia stato un alto funzionario che ha organizzato un vero e proprio confronto tra le parti?

5) Esiste un rapporto sul caso negli archivi del DSS? In caso di risposta negativa per quale motivo non è stato fatto un rapporto? 

6) Come intende procedere il Consiglio di Stato nei confronti del o dei funzionari al corrente dei fatti?

7) Corrisponde al vero che uno degli alti funzionari che all’epoca erano responsabili del Dipartimento interessato sieda attualmente nel Consiglio della magistratura? Che ruolo ha avuto tale nella vicenda?". 

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