“Una vittoria di squadra! Ha vinto una nuova idea di amministrare il territorio. È un momento difficilissimo e abbiamo bisogno della collaborazione di tutti”. Sono parole di ringraziamento a tutto il suo gruppo e a tutta la popolazione quelle rivolte da Roberto Canesi, a pochi minuti dall’esito delle Elezioni Amministrative 2020 che lo ha investito della carica di sindaco di Campione d’Italia.
Dopo due anni di commissariamento, forte di oltre il 61,5% dei consensi, raccolti dalla lista civica ‘Campione Rinasce’, uscita vittoriosa nel confronto elettorale con la formazione di ‘Campione 2.0’, guidata da Simone Verda, che ha ottenuto poco meno del 38,5%, il neo sindaco ha voluto riconoscere prima di tutto il grande lavoro che, insieme ai suoi candidati, hanno portato avanti da quando il paese si è ritrovato a vivere una grave crisi economica e sociale, non solo per la chiusura del casinò, ma anche per il dissesto del Comune, che ha fortemente condizionato i servizi più essenziali, e per l’entrata dell’exclave nello spazio economico europeo. Un paese che si è ritrovato a vivere quotidianamente numerose criticità. Con lui sono stati eletti quali consiglieri comunali di maggioranza Tanina Padula, Paolo Bortoluzzi, Stefano Marzagalli, Domenico Deceglie, Sergio Aureli, Rosalba Andresini e Giovanni Bonvecchio.
Molto i temi che si ritroverà sul tavolo la nuova compagine che ha da sempre ritenuto fondamentale, data la peculiarità di exclave italiana in Svizzera, di volgere lo sguardo a Roma e alla Regione Lombardia, nonché al Canton Ticino e alla Confederazione elvetica. A cominciare dal bilancio comunale: "Vedo una strada possibile - ha spiegato Canesi - nella necessità di ottenere dal Governo italiano una deroga. Sul piano ordinario il commissario prefettizio Giorgio Zanzi è riuscito a ristabilire un equilibrio, anche per mezzo, va ricordato, di grandi sacrifici in termini di servizi comunali annullati e di maggiori tasse per i cittadini. Il problema è, dunque, ora quello dei debiti, a partire da quanto il Comune deve ai suoi
dipendenti. Una soluzione potrebbe essere quella di prevederli su un arco di tempo trentennale".
Altre questioni aperte non possono che guardare alla vicina Svizzera: "Ieri è stato dato mandato di pagare tutti i debiti che Campione aveva con la Svizzera. Vi sono nel contempo problemi per i quali non si può perdere tempo. Per questo con Bellinzona e Berna, nostri interlocutori da sempre, e insieme a Roma, dobbiamo arrivare a una soluzione al più presto. Dalle targhe e patenti svizzere al problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, criticità sollevate dall’entrata nello spazio doganale europeo, per il quale incontrano molte difficoltà anche gli operatori commerciali sia campionesi sia ticinesi. Con Berna, quindi, occorre trovare un accordo per semplificare le norme introdotte dal primo gennaio scorso".
Non manca, anzi risulta essere fra i problemi più impellenti nella ricerca di una soluzione, il nodo sanità: "Puntiamo a mantenere, come è sempre stato, un servizio sanitario orientato verso la Svizzera, tanto in termini di primo soccorso ed emergenza quanto in visite specialistiche. Affinché sia finanziariamente sostenibile chiederemo di aprire un tavolo dove
oltre al Comune dovrà giocoforza sedersi la Regione Lombardia, il Governo italiano e i referenti a Berna".
Su tutti i dossier quello del casinò: "Non potremo fare a meno del consenso politico per arrivare alla riapertura della casa da gioco, una priorità che abbiamo indicato in campagna elettorale e su cui ci impegniamo fin da subito".