ROMA - La famiglia di Turetta dovrebbe andarsene dall'Italia per ricominciare altrove, soprattutto per salvaguardare il futuro del fratello 18enne dell'assassino di Giulia Cecchettin. Lo ha detto in una intervista lo psichiatra Paolo Crepet, che precisa anche come nessuno, in realtà, conosca Filippo e la sua vita, al di là di quanto si è letto in queste settimane: "Sappiamo che andava a dormire con un orsacchiotto e allora? Dicono che non abbia mai avuto problemi in famiglia, ma che cosa vuole dire? A volte anche una famiglia apparentemente tranquilla che non urla né picchia può essere violenta, in modo tanto sottile quanto feroce".
Insomma, basta fare diagnosi, come quella di narcisismo, o di parlare di possibile infermità mentale, sui giornali, senza avere un quadro preciso.
Intanto ha rivolto un accorato appello ai genitori del 22enne in carcere a Venezia, che non hanno voluto, per ora, incontrarlo (anche se il padre in una intervista a Chi l'ha visto ha cercato di difenderlo dicendo che l'omicidio non era premeditato): Il mio consiglio è di andarsene dall’Italia. Soprattutto per offrire una vita migliore al piccolo di famiglia che ha appena 18 anni, e restando in quel paese sarebbe condannato alla gogna permanente. I ragazzi come anche i bambini sanno essere terribili nel far pesare le tragedie. Quindi consiglio davvero a questa famiglia di tagliare i ponti con il proprio luogo di origine e andarsene lontano, all’estero, come in Francia per esempio, dove il cognome Turetta non evoca immediatamente quel ragazzo che ha ammazzato l’ex fidanzata, al di là di come andrà il processo".