ECONOMIA
Baranzini, "le misure fiscali non solo dovrebbero fermare la fuga degli imprenditori dal Ticino ma anche attrarne di nuovi"
Il professore si esprime sulla riforma fiscale e sociale. "Il Ticino sta facendo grossi sforzi per recuperare il ritardo rispetto ai Cantoni leader nel campo economico e finanziario e non deve continuare a penalizzare i grossi patrimoni e il reddito aziendale". E sottolinea l'importanza di sostenere le start up
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BELLINZONA – Mauro Baranzini, professore di economia, non ha dubbi: il pacchetto di riforme fiscali deve essere approvato, perché da esso dipende anche il futuro del mercato delle aziende in Ticino.

In un’intervista che verrà pubblicata da Opinione Liberale in uscita domani, sostiene anche le misure sociali, che ritiene essere “un intervento mirato a favore dei neo-genitori residenti di 3’000 franchi per ogni neonato, e un sostegno per le rette degli asili nido. Interventi non a pioggia, che in altri Stati europei hanno dato buoni risultati”, ma è preoccupato soprattutto per il referendum sulla parte fiscale.

L’attrattività fiscale va senza dubbio migliorata. “Il nostro Cantone, che sta facendo sforzi enormi per recuperare il ritardo rispetto ai Cantoni leader nel campo economico e finanziario, non deve continuare a penalizzare i grossi patrimoni e il reddito aziendale, con aliquote che ci mettono tra quelli che tassano di più. Non possiamo implementare una strategia di forte e coraggioso rilancio economico, e penalizzare in modo particolare gli interessi di coloro da cui ci si aspetta condivisione attiva di questa strategia”, spiega Baranzini, secondo cui un “reset” o “aggiustamento” delle aliquote dell’imposta sul patrimonio e sul reddito aziendale è quanto mai necessario, in quanto vi è una strisciante tendenza al rialzo di questa imposta”. In questi anni, saliranno i valori di stima degli immobili cantonali, l’aliquota del reddito aziendale e vi sarà una revisione generale delle stime immobiliare, e del relativo valore locativo. “Tutto questo richiede un “aggiustamento” del relativo onere fiscale”.

I contribuenti spesso sono in fuga dal Ticino, ma per Baranzini le misure proposte dovrebbero bastare ad arginare il fenomeno. “Secondo una recente ricerca sul comportamento dei contribuenti svizzeri per rapporto ad una variazione delle aliquote fiscali sul patrimonio, una diminuzione al margine dello 0,2% avrebbe l’effetto di aumentare, a parità di condizioni, la base impositiva dei patrimoni medio-alti e alti di circa il 7%, cioè del 3,5% per ogni 1‰ tolto. Le aliquote proposte dal DFE per il 2018-19, e a partire dal 2020, dovrebbero non solo frenare l’emorragia di contribuenti, bensì attirarne di nuovi”, spiega, insistendo sull’importanza di sostenere le start up, “che potrebbe contribuire ad aumentare lo spirito imprenditoriale dei nostri giovani e farne rientrare diversi da altri Cantoni”.

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