BERNA – Le dimissioni di Andreas Meyer devono segnare una svolta, o meglio una sorta di ritorno al passato, per le FFS. Ne è convinto il sindacato SEV, che con una nota reagisce alla notizia del giorno.
“Al momento le ferroviere e i ferrovieri nutrono scarsa fiducia nella loro dirigenza”, spiega il presidente Giorgio Tuti, che invita i vertici a “prendere con la dovuta serietà questi segnale e a dare ascolto al personale, a chi cioè in ultima analisi manda avanti l’esercizio ferroviario”.
Le misure di risparmio degli ultimi anni, prosegue, hanno fatto sì che la qualità dei servizi calasse e sono vissuti dal personale come un peso che impedisce di lavorare serenamente. “Le FFS devono tornare a essere un simbolo dell’identità svizzera. I danni d’immagine potranno essere risanati solo svolgendo bene l’attività di base. In altre parole, offrendo prestazioni di livello elevato, in sicurezza e a un prezzo adeguato”.
È un j’accuse forte, quello di SEV. Che avverte come il personale lamenta che le sue proposte non vengano prese in considerazione dai vertici e invita FFS a ”tornare a essere un datore di lavoro esemplare”, contrastando così i cali motivazionali che gli ultimi anni hanno causato nei dipendenti.