BERNA - L'export svizzero rimane stabile, nonostante le innegabili difficoltà degli ultimi anni, legate sia alla pandemia e ai suoi strascichi che alle situazioni geopolitiche internazionali. Ora il fattore decisivo sarà quello dell'energia e la Svizzera sta adottando e pensando a delle misure in caso di vera carenza.
Guy Parmelin ne ha parlato con i rappresentanti dell'industria svizzera dell'export durante la settima tavola rotonda, in modalità virtuale, che li ha coinvolti.
A titolo introduttivo il consigliere federale ha sottolineato che, nonostante le persistenti difficoltà e le nuove sfide, nel primo semestre del 2022 l'industria svizzera delle esportazioni è rimasta stabile. Come confermato dai rappresentanti dell'economia, i problemi principali sono ancora legati all'interruzione delle catene di approvvigionamento, inizialmente causata dalla pandemia e poi aggravata dalla guerra in Ucraina e dalla rigidità delle misure adottate in Cina per contrastare il COVID-19. Altri fattori aggravanti sono il recente aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, che sta facendo lievitare i costi di produzione, e il deprezzamento dell'euro.
L'approvvigionamento energetico, tuttavia, costituisce il fattore decisivo per lo sviluppo economico. Il consigliere federale Guy Parmelin e l'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) hanno informato i partecipanti alla tavola rotonda sulla situazione in Svizzera e sulle misure previste dalla Confederazione nel caso in cui, nonostante gli sforzi, dovesse verificarsi una penuria di energia.
Il tema caldo è dunque, ed era inevitabile, quello energetico.
Ma si è parlato anche di altro. I presenti hanno anche discusso dei nuovi sviluppi nel settore del libero scambio. La direttrice della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), Helene Budliger Artieda, ha riferito sullo stato delle discussioni e dei negoziati con i Paesi partner. La SECO ha inoltre presentato le sue analisi sull'utilizzo degli accordi di libero scambio, grazie ai quali le aziende potrebbero risparmiare ancora di più sui dazi doganali.
Allo scambio virtuale di oggi hanno partecipato i rappresentanti di 22 associazioni economiche e camere di commercio, della SECO, dell'UFAE, di Switzerland Global Enterprise (S-GE) e dell'Assicurazione svizzera contro i rischi delle esportazioni (SERV). La prossima tavola rotonda è prevista nella primavera del 2023.