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Un negozio di sex toys ci prova: "Fanno bene, li paghi la cassa malati". Ma è vero?
La sessuologa Bonatti è convinta che le assicurazioni debbano prima "pagare gli anticoncezionali a vita, perchè la genitorialità consapevole previene molti problemi", mentre il collega Beolchi sostiene che...

BELLINZONA - Sex toys pagati dalla cassa malati perchè in grado di risolvere, provocando orgasmi, una serie di problematiche di salute, come insonnia, fatica, dolori e anche insoddisfazione generale. Lo ha proposto il negozio online Amorana, che sicuramente, vendendo questa tipologia di oggetti, avrebbe un tornaconto non indifferente. Ma si tratta di una pura manovra di marketing o realmente avrebbe senso? Tradotto: veramente i sex toys possono essere impiegati, con successo, come dispositivi sanitari?

Per saperne di più, abbiamo interpellato la sessuologa Kathya Bonatti e il dottor Walter Beolchi, medico e sessuologo clinico.

Bonatti ha preferito non addentrarsi in una tematica che ritiene di competenza medica poiché si parla di dolori e di cura e si è limitata a dire, con convinzione, che "a mio parere prima dei sex toys la cassa malati dovrebbe pagare gli anticoncezionali a vita, perchè la genitorialità consapevole previene problemi fisici, psichici e sociali a beneficio di tutta la collettività".

Beolchi invece ha allargato il campo, spaziando sui benefici dell'uso dei giochi, precisando però che "per la questione della presa a carico da parte della cassa malati non sono in grado di risponderle anche perchè la sessuologia non viene riconosciuta come branca della medicina".

Quindi, fanno bene o no? "Ii sex toys già presenti nella sessualità degli antichi greci e romani possono essere d'aiuto in terapia sessuologica, in una seduta singola e di coppia, per scoprire nuove sensazioni, nuove emozioni che possono riaccendere la passione, considerare il sesso come una forma di gioco, aiutare a comprendere preferenze sessuali prima del tutto sconosciute, comunicare al partner le proprie fantasie erotiche, possono inoltre contribuire al sesso con aspetti giocosi e divertenti e influenzare i preliminari rendendoli diversi dal solito".

Comunemente si pensa al vibratore, ma non è l'unico. Beolchi spiega che durante le terapie consiglia alle coppie di andare assieme al sexy shop, dopo un consulto con un sessuologo, anche se "ci sono persone che li usano senza una consulenza preventiva specialistica per esplorare varie forme di piacere ed esperienza"-

"Il loro utilizzo può significare un riavvicinamento ad un partner e se usati nel modo giusto possono aiutare a scoprire la propria sessualità. In definitiva, i sex toys possono essere d'aiuto in terapia sessuologica ed il loro uso può essere consigliato", conclude, con una aggiunta: "Preciso che devono essere accompagnati da un buon lubrificante da lavaggi frequenti ed igienizzazione prima e dopo ogni rapporto".

Ma da qui a vederli come la panacea di tutti i mali, il passo è lungo. E quella di Amorana appare solo una boutade pubblicitaria. 

 

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