Politica
27.08.2017 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
La scelta di Casss fa discutere, Marra non è d'accordo. "È perverso esigere un prototipo di storia di vita per candidarsi"
La Consigliera Nazionale bacchetta la presunta esigenza di avere una sola cittadinanza: "non è un caso che il tema tocchi due candidati di cantoni di confine. Potremmo scegliere solo fra rappresentanti di pochi cantoni, ma sarebbe una negazione della nostra realtà"
BERNA - La scelta di Ignazio Cassis di rinunciare alla nazionalità italiana sta facendo discutere. Per molti, è stata una decisione opportunistica, per altri avrebbe dovuto compierla già al momento di iniziare la sua carriera a Berna. Qualcuno si chiede che cosa sarebbe successo in caso di offerte di un posto nell'UE: avrebbe rinunciato a quella svizzera? È chiaramente una provocazione, ma il tema è caldo.
Ha voluto dire la sua anche la Consigliera Nazionale Ada Marra (che ha essa stessa due passaporti, rossocrociato e italiano), che non vede di buon occhio la teoria secondo cui un candidato al Consiglio Federale dovrebbe avere una sola cittadinanza. Rimarca infatti come il "problema" tocchi Cassis e Maudet, politici di due cantoni di frontiera.
"Non c'è da meravigliarsi se i due candidati liberali al Consiglio Federale dei cantoni di frontiera hanno la nazionalità del paese in questione. Perchè la vita non conosce confini. Perché ogni regione possiede le proprie specificità. Perché la vita è fatta anche di pori e le storie di vita anche", scrive.
"Mi sembra assolutamente sbagliato voler nascondere questa realtà chiedendo ai candidati attuali o futuri di qualsiasi partito di far finta di avere un'altra storia", attacca. "E mi sembra ancora più perverso esigere un prototipo di storia di vita per presentarsi al Consiglio Federale"-
Ovvero, non si può pretendere che tutti coloro che si candidano abbiamo caratteristiche di vita uguali, altrimenti "statisticamente, se vogliamo una sorta di storia di vita stereotipata, non ci restano che dei candidati provenienti da una manciata di Cantoni" (intendendo quelli non di frontiera, ndr).
"Sarebbe un peccato, perché si creerebbe una falsa immagine della realtà del nostro paese", conclude Marra.