Politica
12.10.2017 - 13:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Vitta, "l'idea è di andare verso un salario minimo differenziato"
A margine della presentazione di otto nuove misure a favore del lavoro, ieri ha svelato che il messaggio per la legge di applicazione di Salviamo il lavoro in Ticino dovrebbe essere pronto per dopo le vacanze autunnali. "Tra quello e l'entrata in vigore del 9 febbraio, un periodo particolare"
BELLINZONA - Estensione della strategia di lotta contro le “aziende fittizie” (include una maggiore collaborazione con il Canton Grigioni per evitare il fenomeno del “turismo delle aziende fittizie), spot promozionali dal titolo “Più opportunità per tutti”, un simulatore per colloqui di lavoro, definizione, pianificazione e realizzazione di ricerche d’impiego tramite supporto digitale, una nuova «InfoURC» online 6, eventi informativi sull’applicazione del voto del 9 febbraio, sensibilizzazione sui pericoli psicosociali e rafforzamento del ruolo dell’Ufficio di conciliazione.
Otto misure, un nuovo pacchetto a favore del lavoro, presentato ieri da Christian Vitta e il suo DFE.
Senza stare ad approfondirle tutte, si può dire che si punterà sul lavoro digitalizzato e dunque moderno, e si farà in modo che, in caso di dispute, l’Ufficio di conciliazione possa dire la sua in modo importante.
Il periodo, ammette il Ministro, è di quelli particolari. Fra alcuni mesi, infatti, entrerà in vigore l’applicazione della legge sul 9 febbraio, e il Ticino prima o poi dovrà applicare anche l’iniziativa Salviamo il lavoro in Ticino, ovvero il salario minimo.
Su questo punto, Vitta ha spiegato come ci si sta muovendo, svelando un dettaglio importante: “dopo le vacanze autunnali il Consiglio di Stato presenterà infatti un messaggio per l’attuazione dell’iniziativa. E in tal senso posso dire che se da un lato è ancora prematuro fornire delle cifre sul minimo salariale, dall’altro posso anticipare che il tema del salario differenziato rispetto a quello unico diventa centrale per l’indirizzo che si vuole prendere”.
Quindi, si andrà verso salari differenziali a seconda della categoria e del lavoro. E a quanto pare il messaggio arriverà prima della fine dell’anno: quando potrà passare in Gran Consiglio ancora non si sa, certamente è un tema complesso che merita attenzione, ma su cui non si può temporeggiare troppo.