Politica
23.10.2017 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
"La RSI deve lavorare sull'imparzialità dell'informazione, ma ciò deve passare da una riorganizzazione, non dalla chiusura". Per Chiesa, No Billag causerebbe "un enorme problema economico e sociale"
Il Consigliere Nazionale democentrista si oppone all'iniziativa per togliere il canone. "Chi vota sì è estremamente deluso dalla lottizzazione partitica all'interno della RSI e dalla linea troppo sbilanciata a sinistra. Ma le critiche bastano per farla chiudere?"
BELLINZONA - “Le critiche verso la RSI sono sufficienti per arrivare addirittura a chiuderla?”, si chiede Marco Chiesa. Diminuire il canone sì, toglierlo del tutto no, perché sarebbe da un giorno all’altro.
E anche il centrodestra ne è consapevole, per cui la SSR può solo farsi male da sola. In sostanza, è quello che sostiene il Consigliere Nazionale a liberatv.ch, e fa niente se fra i maggiori sostenitori di No Billag c’è il suo vicepresidente Alain Bühler. “Noi faremo un dibattito all’interno della sezione ticinese dell'UDC e questo non potrà che essere salutare per la nostra democrazia interna. Anche al Nazionale l’iniziativa non è stata sostenuta dalla parte latina della frazione democentrista. E io sono pienamente convinto di quello che ho votato”.
A suo avviso, chi vorrebbe votare no lo farebbe perché “estremamente deluso da quella che è stata la lottizzazione partitica all'interno della RSI e soprattutto da una linea editoriale troppo sbilanciata a sinistra. Quindi comprendo, da un certo punto di vista, lo scontro ideologico che hanno innescato”. Che la RSI abbia avuto avversione per il centrodestra, ne è convinto, e “considerato che la nostra società è composta da varie correnti di pensiero, tutti devono sentirsi a casa nella radiotelevisione pubblica. In passato, come le dicevo, si è invece avuta l’impressione che la RSI fosse la casa solo di una parte. E su questo punto ci sono ancora margini di miglioramento”.
Ma togliere il canone vuol dire chiudere. “Se passerà la No Billag avremo un enorme problema economico e sociale nel nostro cantone. Sia legato al sostengo per chi perderà il lavoro, sia per quanto riguarda l’indotto generato dalla SSR e dalla RSI nell'economia privata e anche Teleticino sarà penalizzata nella stessa misura”.
La tv nazionale “deve lavorare sull’imparzialità dell’informazione” ma ciò va fatto “tramite una riorganizzazione della SSR e della RSI e non attraverso la sua chiusura”.