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13.11.2017 - 13:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Verdi più sereni ma pronti alle battaglie. Sarà referendum sui salari minimi e sul pacchetto fiscale e sociale?

Nel weekend si è tenuta l'assemblea del partito, a un anno dalla scelta di affidarsi a cinque co-coordinatori, "cinque teste e cinque cuori": il clima dopo gli ultimi anni burrascosi è tornato sereno, sottolinea una nota. Michela Delcò Petralli ha sottoposto i due temi

BELLINZONA - È passato un anno da quando i Verdi hanno optato per una guida a cinque, con cinque co-coordinatore. Nel weekend si è svolta l'assemblea del Partito, e in un comunicato si parla di serenità ritrovata.

In effetti, gli ultimi anni sono stati turbolenti, e in Gran Consiglio siedono ormai tre persone che si ritengono e sono ritenute indipendenti.

Dall'assemblea arrivano anche due proposte di referendum, da parte di Michela Delcò Petralli. sui salari minimi (era stata lei a lanciare anche Salviamo il lavoro in Ticino) e sul pacchetto sociale e fiscale.

"La bellissima sala del consiglio comunale della capitale ha fatto da cornice a un pomeriggio denso di discussioni e scambi in una ritrovata atmosfera costruttiva e propositiva. Il rapporto del primo anno di lavoro del coordinamento a 5 teste e 5 cuori è stato approvato all'unanimità, segno che la base del partito sostiene solidamente questo progetto che mette in primo piano le competenze. Francesco Maggi, in qualità di capogruppo, ha poi illustrato il grande e variegato lavoro svolto in parlamento dai 3 gran consiglieri, ringraziati con un lungo e caloroso applauso dal plenum assembleare", si legge in una nota dei Verdi, dove appunto si loda la ritrovata serenità.

"L'assemblea ha rinnovato la sua fiducia al comitato cantonale, presieduto da Matteo Buzzi che è stato rinvigorito da 3 nuovi validi membri: Marco Noi, Francesco Mismirigo e Claudia Cappellini Tarolli".

"Per quanto concerne la parte più politica dei lavori, su proposta di Michela Delcò Petralli, è stato dato mandato al comitato cantonale e al coordinamento di discutere e approfondire i dossier sull’applicazione del salario minimo e della proposta di nuovi sgravi fiscali, promuovendo se del caso i referendum": i Verdi sono pronti alla battaglia.

Infine, "l'assemblea si è conclusa con un dibattito aperto al pubblico con ospiti d'eccellenza tra cui il Consigliere di Stato Christian Vitta, la gran consigliera verde Michela Delcò Petralli, il direttore di AITI Stefano Modenini e il sindacalista UNIA Giangiorgio Gargantini. Il vivace dibattito ha confermato che per i Verdi del Ticino la partita non è tutt’altro che chiusa. La battaglia per l'introduzione di salari minimi dignitosi nel nostro Cantone è lungi dall'essere vinta. I Verdi hanno colto così l'occasione per rinnovare l'impegno preso con i cittadini di questo cantone ad impegnarsi per difendere la nostra proposta di salari che permettano di vivere in Ticino".
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