Politica
30.11.2017 - 13:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
"Quanto sta accadendo ad Agno non giova alla reputazione del Ticino! Rien ne va puls", Censi va giù duro e chiede: "è vero che il Cantone vuol ritirarsi?"
Lucida e realistica analisi del deputato liberale riguardo la crisi dello scalo di Agno. Mette in evidenza il ruolo del Cantone, sinora silente: "se si ritira dall'azionariato dell'aeroporto, con che tempistiche e con che modalità? Cedendo a chi? Non c'è preoccupazione?"
LUGANO - Scelte non condivisibili a pieno, oltre a coincidenze sfortunate, stanno mettendo in ginocchio l'aeroporto di Lugano. Ma qual è il ruolo del Cantone, silente, in tutto ciò`? Davvero vuol tirarsi indietro, e se sì, a beneficio di chi?
Il liberale Marcello Censi, in una interrogazione, esamina lucidamente ciò che sta accadendo in quel di Lugano, e inchioda il Cantone, attore sinora di secondo piano (è stato il CdA della LASA a muoversi, col Municipio di Lugano che ha preso la parola con Marco Borradori), nel caos dell'aeroporto.
"Rien ne va plus! L’aeroporto della Svizzera Italiana sta vivendo un periodo assai turbolento. Da un lato l’esecutivo di Lugano, chiede di approvare un credito milionario per poter porre le basi per il rilancio dello scalo della Svizzera Italiana, dall’altra tutta una serie di eventi coincidenti assai sfortunati stanno purtroppo mettendo a dura prova l’offerta dell’aeroporto ticinese, oggi ai minimi storici. Da destra a sinistra tutti si interrogano su quelli che potrebbero essere gli scenari futuri per un’area, quella dell’aeroporto, che fa gola un po’ a tutti. Investire? Riconvertire? Privatizzare? Tante idee, poca unità d’intenti e tanta confusione!", scrive Censi.
"Da decenni ormai l’attività dell’aeroporto prosegue senza brillare e in particolare da quando Crossair, partner di peso dello scalo, è caduta in disgrazia ed è cambiato il contesto normativo entro cui operare. La storia recente è stata più che altro caratterizzata da buoni auspici che in poco tempo si sono trasformati in fragorosi flop. Alludo principalmente all’avvento in pompa magna di EthiadAirways che sulla carta avrebbe dovuto garantire un futuro roseo sia per lo scalo che per la compagnia ticinese Darwin. Un avventura quella degli emiri impalpabile sulle rive del Ceresio e che di fatto ha innescato tutta una serie di ripercussioni negative sull’attività dell’aeroporto, non da ultimo per la contesa tra compagnie proprio sulla rotta di Ginevra. Notizia di ieri che la “storica” Darwin, recentemente ceduta ad un fondo d’investimento tedesco e compagnia presente da anni allo scalo luganese, rischierebbe una fine ingloriosa dopo il recente grounding", riassume così le ultime "sfortunate circostanze".
Poi passa a chiedersi del Cantone: "è alquanto preoccupante quanto sta accadendo in questi mesi allo scalo di Lugano – Agno, ma nel contempo poco si comprende il silenzio da parte dell’azionista di minoranza, il Cantone, che non si esprime in merito. Se da un lato il peso decisionale in seno alla LASA SA da parte del Cantone è assai limitato, non si può dire lo stesso dell’importanza che quest’ultimo riveste nello sviluppo di alcuni progetti e servizi che toccano da vicino anche lo scalo luganese. Penso in particolare alla rete tram – treno e alla futura circonvallazione di Agno, progetti di cui dovrebbe in futuro beneficiarne anche l’aeroporto di Lugano, senza dimenticare i progetti a valenza strategica in ambito economico, per i quali l’aeroporto è addirittura essenziale. Ritengo che il Cantone e in particolare il Dipartimento del Territorio nell’ambito del progetto di rilancio che LASA SA intende implementare per ridare vigore all’attività dell’aeroporto di Lugano - Agno non può permettersi di assumere un atteggiamento passivo e attendista".
Anche la LASA, per Censi, "a seguito del marasma generale creatosi negli ultimi tempi attorno all’attività dello scalo, abbia perso un po’ la bussola".
"Quanto sta succedendo ad Agno non giova sicuramente all’immagine e alla reputazione del nostro Cantone!", sostiene il deputato, che chiede:
"1. Qual è la posizione del Cantone rispetto futuro dello scalo?
2. Il Cantone ritiene importante per il Ticino, per la sua economia, per i nuovi settori economici in fase di sviluppo e per il turismo (anche congressuale) la presenza dell’aeroporto di Lugano – Agno oppure no?
3. Le attività dell’aeroporto generano quasi 400 posti di lavoro e un indotto significativo sia per Lugano che per tutto il Cantone. Un punto centrale è sicuramente quello di salvaguardare l’occupazione. Darwin/Adria ha annunciato importanti tagli al personale al fine di salvare il salvabile. Alla luce degli ultimi avvenimenti c’è preoccupazione in seno al Consiglio di Stato?
4. Corrisponde al vero che il Cantone ha manifestato la sua volontà diritirarsi dall’azionariato dell’aeroporto? Se sì, entro quanto tempo e quale modo di uscita vorrebbe utilizzare, cedendo la quota azionaria a privati o alla città, già azionista di maggioranza?
5. Il tracciato scelto per la realizzazione della futura circonvallazione Agno – Bioggio non preclude lo sviluppo dell’aeroporto di Agno? Lo stesso è compatibile con le intenzioni da parte del Comune di Lugano di acquisire dei fondi da destinare all’attività aeroportuale? Nel caso in cui lo scalo non dovesse avere un futuro i progetti del tram-treno e della circonvallazione di Agno – Bioggio potranno subire un ridimensionamento?"