Cronaca
28.07.2017 - 11:260
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Soldi pubblici, concorrenza, il ruolo del Cantone, i misteri degli addii: perchè l'aeroporto è "un enorme buco nero insaziabile" e perchè "servono decisioni chiare"
Socialisti e comunisti si lanciano in un'articolata invettiva contro lo scalo. "È un anfiteatro diroccato che sta in piedi grazie ai contribuenti. Abbiamo capito che l'obiettivo del Municipio è dargli 20 milioni, lascando le briciole a trasporti pubblici"
LUGANO - Sul futuro dell'aeroporto di Agno si addensano nuvole nere, in contrasto con le belle giornate estive. Ieri, riassumendo quanto successo negli ultimi giorni, avevamo scritto che erano attese repliche e prese di posizione.
Dopo i Verdi cantonali, che ventilavano addirittura nuna chisuura tout court, è arrivata la dura analisi di socialisti e comunisti luganesi. Dare 20 milioni ad uno scalo che sinora ha mangiato i soldi dei contribuenti, in un momento in cui le finanze della Città non sono sanissime, con un ritorno quasi nullo e con scenari che stanno cambiando (vedi AlpTransit) solleva qualche dubbio.
In una lunga nota, si dice che quello dell'aeroporto sarà sicuramente il Tema (volutamente in maiuscolo) del dopo estate, con "l’auspicio è che questa volta si arrivi a una decisione chiara e che non ci si accontenti di protrarre quella che è diventata nel corso degli anni una situazione sempre più insostenibile".
Per il gruppo, le conclusioni sono già abbastanza chiare: "il nuovo capitolo di questa storia infinita ha almeno un pregio, quello di farci capire quali siano le priorità dell’attuale maggioranza in seno al Municipio: 20 milioni senza battere ciglio all’aviazione per lasciare le briciole ai trasporti pubblici a servizio dei quartieri, soprattutto per quelli di periferia che risultano ancora oggi troppo svantaggiati.
Un ulteriore investimento pubblico di tale importanza in queste condizioni appare difficilmente giustificabile e certamente non prioritario", si legge. "Non possiamo dimenticarci che la sfida più grande nei prossimi anni per la nostra città resta quella della riduzione del debito pubblico, prima che un aumento dei tassi d’interesse lo rendano insostenibile obbligandoci a prendere delle decisioni drastiche".
Quali sono i punti che hanno portato a opinioni così drastiche?
Prima di tutto, la convinzione che "oggi l’aeroporto di Agno è un anfiteatro diroccato che sta in piedi grazie ai generosi contributi che i cittadini luganesi mettono a disposizione ogni qual volta risulti necessario. Gli aiuti sono avvenuti e avvengono tuttora anche in maniera indiretta. Alla Città per esempio vengono pagati dalla società che gestisce l’aeroporto (LASA) solo 300.000 CHF d'affitto invece dei 679.000 fissati da contratto".
"Lo scalo attualmente è un enorme buco nero insaziabile che ha fagocitato negli anni almeno 30 milioni di franchi fra ricapitalizzazioni, contributi e investimenti e che guardando i risultati non hanno certamente portato quanto sperato. Costi che non possono più venire garantiti da fondi pubblici che devono invece essere utilizzati per investimenti oculati utili alla popolazione e alla rinascita della città": oltretutto, nelle vicinanze (raggio di tre ore) ci sono quattro scali importanti ed ora c'è anche AlpTransit.
Anche il piano del Municipio non piace: "prevede l’esproprio di terreni privati per 14 milioni, la costruzione di hangar per altri 6 milioni per poi cederli in diritto di superficie a una società immobiliare privata creata ad hoc che li affitterebbe a facoltosi per i loro jet privati. Tutto questo senza incassare neanche un centesimo perché l’importo teorico per la città verrebbe impegnato per pagare gli affitti dovuti da LASA a questa medesima società. Un classico investimento a vantaggio di pochi privilegiati con soldi pubblici". Per socialisti e comunisti, se realmente l'idea fosse buona, l'aeroporto dovrebbe finanziarsi maggiormente da sé, grazie a privati che devono essere maggiormente coinvolti, oppure con crediti bancari.
L'azionista di maggioranza è il Cantone, ma esso "resta per il momento alla finestra, preferendo come scalo cantonale Magadino". Però, "il comune non può lanciarsi in questo investimento da solo senza sapere le intenzioni del Cantone, della Confederazione e dell’Ente Turistico Cantonale senza concordare un credibile progetto a lungo termine per lo sviluppo dello scalo".
Non manca una velata critica alle modalità di addio di chi ha lasciato il suo posto nel CdA, dato che "il Consiglio comunale e l’opinione pubblica non sono stati informati sui motivi di tale abbandono e l’importo del bonus d’uscita del direttore".
Insomma, l'aeroporto, prima di divenire Tema, è un problema.