POLITICA
"Non siamo organizzati ma siamo l'80% della categoria. Il nostro parere deve contare!". La 'rivolta' degli artigiani indipendenti, pronti a scendere in piazza
L'Unione Associazioni dell'Edilizia vorrebbe mantenere la LIA, anche se corretta, loro non ci stanno: "alle urne, non siamo il 20%, e lo ricordiamo ai nostri politici". Rivogliamo in nostro lavoro, la nostra dignità e la nostra serenità". Scomparse 731 attività! L'appuntamento è per il 9 maggio
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BELLINZONA – Una manifestazione per abolire la LIA, contro anche l’Unione Associazioni dell’Edilizia che invece vorrebbe che l’albo rimanesse, convinta che senza di essa si vivrebbe un’anarchia.

L’appuntamento è lanciato da un gruppo di artigiani indipendenti, specificatamente a firmare il comunicato sono Kenneth Hardmeier di Carona, Olmo Stockli sempre di Carona, Patrizio Ferretti di Vezio, Manuel Rondez di Riva San Vitale e Carmine Londino di Agno: tutti in Piazza della Foca a Bellinzona mercoledì 9 maggio dalle 13.30.

“Essere al nostro fianco a Bellinzona significa sostenere le centinaia di persone e le loro famiglie che si sono viste chiudere le loro attività. Partecipare alla manifestazione che chiede di abrogare la LIA significa impedire che solo ai giovani ticinesi venga ostacolato l’avere un’attività propria in futuro in Ticino. Noi artigiani non iscritti all’UAE siamo l’80 % del totale ed in questo momento abbiamo bisogno del sostegno della popolazione ticinese, perché molti di noi rivogliono il loro lavoro, la loro dignità e serenità”, si legge.

Poi, qualche numero. 731 attività hanno dovuto gettare la spugna a causa della LIA, non si sa quanti siano i posti di lavoro persi, mentre 1'000 aziende straniere ora hanno visibilità e certificazione per operare sul territorio.

E l’UAE vuole che si prosegua, magari con delle modifiche, nonostante il Governo sembri intenzionato ad abolire il discusso albo, con un prossimo messaggio al Gran Consiglio, e nonostante una sollevazione popolare sempre abbastanza netta, con 4'602 firme raccolte. La posizione dell’edilizia non va giù al gruppo di artigiani, “con solo un “20%” del totale degli artigiani ticinesi, nemmeno davanti all’evidenza dell’illegalità, della dannosità e dell’inutilità della LIA vuole passare oltre e occuparsi di ciò che veramente servirebbe all’intera categoria. Noi non siamo organizzati, non siamo rappresentati, ma quando andremo alle urne il nostro voto rappresenterà 80% degli artigiani e non il 20%, e questo lo ricordiamo ai parlamenterai che decideranno di ignorare la nostra richiesta di abrogazione”.

Tradotto: non siamo organizzati, ma siamo tanti, e il nostro parere deve contare.

Intanto, l'UAE non sta con le mani in mano, anzi. Assieme a una ventina di associazioni di categoria e imprese private ha contestato la decisione del Tribunale Cantonale Amministrativo, che per due volte si era espresso contro la LIA in due distinte sentenze, rivolgendosi con un ricorso al Tribunale Federale. 

Come se non bastasse, non demorde e con alcuni sindacati e deputati ha chiesto al Governo di mantenere la LIA con delle modifiche: sono state inviate anche alcune proposte di cambiamenti.

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