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19.09.2018 - 15:290

Rimpatri di persone vulnerabili, il PS si muove su due piani

Marina Carobbio oggi interpella il Consiglio Federale dopo i due casi che hanno scosso il Ticino, un'interpellanza di La Mantia e cofirmatari va a Bellinzona

BELLINZONA – Dopo Matteo Pronzini e la petizione di charge.org del gruppo di cittadini che ha reso nota la storia, anche il PS si china sui casi di questi giorni riguardanti dei rimpatri di famiglie eritree, in particolare di madri con bambini piccoli (in un caso anche malati). E lo fa su un duplice piano, sia nazionale che cantonale.

A Berna, la Consigliera nazionale Marina Carobbio interpella oggi il Consiglio federale "riguardo a come siano trattati i casi vulnerabili nell’ambito di rinvii secondo il regolamento di Dublino – spesso donne sole, madri di bambini piccoli e nella fattispecie anche con disabilità – chiedendo anche chi sia responsabile di questi rinvii che non tengono conto della vulnerabilità delle persone che ne sono toccate. Lumi vengono anche chiesti al Consiglio federale riguardo alla clausola di sovranità del regolamento di Dublino, la quale potrebbe essere applicata in casi simili per cui viene chiesto in quanti casi sia stata applicata e quali siano i criteri per la prassi attuale di rinvio nel caso di famiglie o mamme sole con bambini e persone malate o disabili”.

Mentre per quanto concerne il Cantone, è partita un’interpellanza con prima firmataria Gina La Mantia e poi Carlo Lepori, Jacques Ducry, Gianrico Corti, Raoul Ghisletta, Tatiana Lurati Grassi, Milena Garobbio, Henrik Bang, Daniela Pugno Ghirlanda.

Dopo aver riassunto i casi, quello della donna con una bambina piccola gravemente malata (epilettica, con ritardi al cervello e costretta in carrozzina) e quello della famigliola inviata a Zurigo, chiedono:

"• Il Consiglio di Stato conferma gli episodi come descritti?

• Qual era la situazione giuridica delle persone prelevate al momento dell’operazione di polizia? Qual è essa ora?

• Per quale motivo le famiglie sono state prelevate nottetempo dalle loro abitazioni transitorie?

• Le madri sono state informate preliminarmente di questo trasferimento?

• Hanno avuto il tempo per preparare se stesse e i bambini al viaggio?

• Per quale motivo la famiglia è stata lasciata sola per il ritorno in Ticino, una volta annullato il rimpatrio? Come è tornata?

• Non ritiene il Consiglio di Stato che questo modo di procedere all’espulsione sia traumatico per madre e bambini, particolarmente vulnerabili a causa del loro stato precario di persone in cerca di protezione e con un vissuto alle spalle di violenza e soprusi?

• Nel caso della madre con la bambina epilettica costretta alla sedia a rotelle, le cure mediche necessarie sono garantite al bambino anche a Brindisi? Cosa ha fatto il Consiglio di Stato per verificare?

• Perché il Consiglio di Stato non ha applicato in questi due casi di madri sole con bambini a carico, indipendentemente dalla decisione dal segretariato di migrazione SEM, la “clausola di sovranità” e concesso loro il permesso di soggiorno nel nostro Cantone?"

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