BELLINZONA – Esulta, Matteo Pronzini. Dopo Manuele Bertoli, anche gli altri quattro Ministri hanno sospeso l’incasso dei forfait telefonici.
L’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio aveva deciso che le spese telefoniche devono rientrare nel forfait di 15mila franchi annui: un tentativo di trovare un accordo, dopo le numerose polemiche scatenate dagli atti parlamentari del deputato MPS che avevano scoperchiato alcuni punti non coperti dal regolamento.
Da 300 franchi, i soldi recuperabili per il cellulare erano scesi a 125 franchi. Il Governo non pare essere pienamente d’accordo con la posizione dell’UP, anche se si esprimerà nelle prossime sedute. Si sa che da 15mila annui aveva rilanciato a 16'500. Intanto, è arrivata la decisione in merito al telefono.
“È di fatto un’ammissione indiretta della bontà delle denunce presentate da Matteo Pronzini e anche della legittimità di informare il Procuratore Generale di quanto stava succedendo da mesi. Costoro non si rendono conto di come il paese stia ridendo di loro"!”, attacca l’MPS, chiedendo il ritiro di una denuncia, quella contro Pronzini, ritenuta ridicola.
Non finisce qui, perché "ci sono questioni irrisolte che hanno una valenza politica e materiale ben più pesante dei rimborsi sui quali si è finora concentrata l’attenzione. Ricordiamo infatti che vi è pendente, sempre davanti al Gran Consiglio, una seconda richiesta di restituzione che riguarda il trattamento di fine rapporto dei consiglieri di Stato”.
In ogni caso, oggi il Movimento per il Socialismo gioisce, convinto di essere in vantaggio di 1-0. Ma non si accontenta: “restituiscano tutto!”.